Un pilota poliedrico e completo, capace di scrivere belle pagine della storia del motorsport: stiamo parlando di Patrick Tambay.
Nato in una famiglia benestante di Parigi il 25 giugno del 1949, si avvicina allo sport già da ragazzino. Prima eccelle nello sci, entrando a far parte della Nazionale B francese, per poi trasferirsi negli States dove continuava gli allenamenti, contestualmente agli studi universitari. Il momento in cui Patrick si innamora dell'automobilismo è ben impresso ormai nella memoria di tutti: è il 1970 e Tambay prende parte all'inaugurazione del circuito Paul Ricard. Due anni più tardi, lascia definitivamente lo sci per correre al "Volante Elf", vincendolo al debutto. Una progressione così veloce che gli permette di ottenere i finanziamenti che gli servivano per coprire una stagione in Formula Renault, che chiude da vicecampione. Dopo gli ottimi risultati ottenuti in Formula 2 nelle tre stagioni successive, nel 1977 arriva la telefonata di Carl Haas: Tambay accetta di sostituire l'infortunato Brian Redman in CanAm e stupisce tutti, conquistando la vittoria all'esordio nella categoria e conquistando il titolo alla fine dell'anno, con sei successi totali.
Contestualmente alle vittorie nella CanAm, arriva l'occasione di debuttare anche in Formula 1. Il primo tentativo, al GP di Francia, va a vuoto: alla guida della poco competitiva Surtees non riesce a qualificarsi. Ma nella corsa successiva, questa volta con la Theodore Racing, conquista i primi punti in carriera grazie al sesto posto finale. All'inizio del settembre di quell'anno, viene ufficializzato il suo ingaggio in McLaren per la stagione 1978 di Formula 1. Le due stagioni con il team di Woking non sono esaltanti e Patrick Tambay raccoglie solamente otto punti al suo primo anno e rimane a secco in quello seguente. Così, torna in America nel 1980 dove conquista il suo secondo titolo in CanAm.
Il ritorno in Formula 1 è datato 1981, nuovamente con la Theodore Racing, con la quale conquista il suo primo e unico punto stagionale nella gara inaugurale della stagione, al GP degli USA ovest. A partire dal GP di Francia, cambia casacca e corre per la Ligier come sostituto di Jean-Pierre Jabouille. Peccato che delle sei gare disputate con la squadra francese, Tambay non riesce a concluderne neppure una. Alla fine dell'anno viene sostituito con Eddie Cheever e Patrick si ritrova così senza un volante per la stagione successiva. Dopo aver sgomitato un po', riesce ad accordarsi con la Arrows, ma decide all'ultimo di tornare in CanAm dove si trovava molto più a suo agio.
Quando la carriera in Formula 1 sembra ormai chiusa, ecco che arriva la chiamata di Enzo Ferrari, che lo chiama a Maranello per sostituire il tragicamente scomparso Gilles Villeneuve, suo vero e unico amico nel mondo delle corse. Al Gran Premio di Gran Bretagna di quell'anno, Patrick Tambay ottiene il suo primo podio in Formula 1, mentre la prima vittoria arriva nel GP di Germania, dove si ritrova a essere il pilota di punta della Ferrari, in seguito all'incidente che aveva messo fuori gioco anche Pironi. Tambay alza il trofeo del vincitore e dedica la vittoria a Villeneuve, Pironi e a Enzo Ferrari. La sua occasione per lottare per il titolo sembra arrivata, ma un infortunio alla spalla lo costringe a fermarsi per più gare, perdendo l'occasione di lottare per il campionato.
La stagione 1983 lo vede protagonista, ma con alti e bassi: chiude il campionato al quarto posto, ma durante l'anno i rapporti con il team di Maranello si incrinano. Nel settembre di quell'anno, la Rossa annuncia di aver ingaggiato Michele Alborato e Patrick Tambay si trasferisce in Renault per le successive due stagioni, conquistando però solo qualche timido piazzamento. Corre il suo ultimo anno di Formula 1 con la Lola, conquistando solamente due punti, prima di annunciare il ritiro dalla categoria.
Dopo il ritiro dalla Formula 1, Patrick Tambay si cimenta anche in diverse edizioni della Parigi-Dakar, conquistando diverse vittorie di tappa e due terzi posti nella classifica generale. Nel 1989 corre anche nel Campionato Mondiale Sportprototipi con una Jaguar, in squadra con Jan Lammers.