Ford Explorer
I MOTORI DELLA FORD EXPLORER USATA
A livello meccanico la Ford Explorer nasce sulla base del pianale che porta il nome in codice CD6. La sua motorizzazione ibrida plug-in sfrutta per la parte endotermica un 3.0 V6 capace di sviluppare 363 CV e 555 Nm di coppia. A fargli da spalla è un motore elettrico sincrono a magneti permanenti da 102 CV e 300 Nm. Tramite il loro gioco di squadra, queste unità garantiscono una potenza massima di sistema di 457 CV e un picco di coppia di 825 Nm. Il motore elettrico è alimentata da una batteria agli ioni di litio da 13,6 kWh, che promette sulla carta un’autonomia in modalità elettrica di 48 km. Questo sistema di propulsione è associato a un cambio automatico a 10 rapporti e alla trazione integrale. Il pilota ha a disposizione quattro modalità di guida che può selezionare in funzione delle esigenze e del percorso da affrontare. Nella scheda tecnica spicca il dato relativo alla capacità di traino, che è di ben 2.500 kg.
PRO E CONTRO DELLA FORD EXPLORER
I progettisti della Ford Explorer sono riusciti a capitalizzare bene i notevoli ingombri della carrozzeria per creare un ambiente interno ampio e accogliente. A bordo si trovano sette posti veri e centimetri a iosa in ogni direzione. Anche la terza fila, che può scomparire elettricamente nel pavimento, è ospitale. Notevole è pure il bagagliaio: con tutti gli occupanti a bordo avanzano ancora 240 dm3 per le borse, mentre ripiegando anche la fila centrale il volume utile sale a 2.274 dm3. Tra i pregi vanno annoverate anche le prestazioni. Complici la prontezza del motore elettrico e la buona motricità gli scatti sono brucianti. Se in accelerazione la massa di circa 2,5 tonnellate non si avverte, le cose cambiano quando si deve frenare e iniziano le curve. Gli spazi di arresto sono un po’ lunghi e la precisione di guida risente sia del peso sia dello scarso feeling regalato dallo sterzo. Tra i difetti va annoverata anche la visibilità, con montati e specchi che creano ampie zone d’ombra.