Toyota Supra
I MOTORI
Nel cofano della Toyota Supra si trova un sei cilindri in linea da tre litri “made in Germany”, sovralimentato e dotato di doppio variatore di fase. Questa unità ha una potenza massima di 340 CV, ma ciò che più impressiona è la coppia massima di 500 Nm costanti tra i 1.600 e i 4.500 giri. I piloti più esigenti potrebbero desiderare un allungo più brillante, ma questo è un limite che si avverte solo in pista. Su strada, accelerazioni e riprese sono emozionanti, complice anche l’ottimo funzionamento del cambio ZF, un automatico a convertitore di coppia con otto marce. Puntuale, preciso e rapido nelle cambiate, ha un’elettronica che lavora in modo esemplare e discreto, mentre in modalità manuale mantiene il rapporto selezionato. In questo caso, tra l’altro, è inibito anche il kick-down e per scalare di marcia occorre sempre agire sulle levette dietro le razze o sulla leva centrale. La trazione è posteriore.
PRO E CONTRO
Grazie a una ripartizione dei pesi tra i due assi quasi perfetta, la Toyota Supra ha nel comportamento dinamico il suo più grande pregio. Fino all’approssimarsi del limite, davvero molto elevato, l’assetto è piatto e piuttosto neutro. Disattivando i controlli elettronici si manifestano invece sovrasterzi di potenza. I virtuosi del controsterzo li possono gestire bene agendo su un volante che offre sempre un buon feedback. Eccellente anche il posto di guida, con la seduta molto vicina al terreno, le gambe distese e le braccia ben angolate. La ricca dotazione di sistemi elettronici di assistenza alla guida, efficaci e ben tarati, e i freni, molto incisivi e potenti, oltre che resistenti nell’uso più intenso, contribuiscono a garantire una sensazione di grande controllo. A deludere un po’ è il bagagliaio, dotato di un pratico portellone, ma con una capacità appena sufficiente per un weekend in due.