Dopo oltre un anno e mezzo di discussioni, il Senato ha approvato, in seconda lettura, il cosiddetto ddl concorrenza. Il provvedimento, che il 7 ottobre 2015 aveva ottenuto il via libera della Camera, e che a Montecitorio dovrà tornare per il via libera definitivo, è stato approvato con il voto di fiducia chiesto dal governo, deciso a sbloccare un testo fermo da troppo tempo a Palazzo Madama. Il disegno di legge contiene alcune novità di rilievo per gli automobilisti: dalle scatole nera ai controlli automatici sulla copertura assicurativa, dalle smart city alla fine del monopolio di Poste Italiane sulla notifica dei verbali. Su alcune di queste norme, tuttavia, la legge, ammesso che venga definitivamente approvata in terza lettura, delega il governo a disciplinarne l’attuazione con provvedimenti successivi. Insomma, alcune delle novità sono ancora di là da venire. Ma vediamo nel dettaglio.

Verso l’obbligo delle scatole nere. Una importante delega è quella che, nelle intenzioni del governo, vuole favorire la mobilità sostenibile e lo sviluppo delle smart city. Come? Attraverso l'installazione delle scatole nere: “il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi diretti a disciplinare l’installazione sui mezzi di trasporto “delle cosiddette «scatole nere» o di altri dispositivi elettronici similari volti a realizzare piattaforme tecnologiche” capaci di migliorare il traffico urbano. L'esecutivo dovrà disciplinare con un decreto legislativo "la progressiva estensione dell'utilizzo dei dispositivi elettronici, con priorità sui veicoli che svolgono un servizio pubblico o che beneficiano di incentivi pubblici e, successivamente, sui veicoli privati".
I paletti per il governo. Fortunatamente non è una delega in bianco. Nella legge che scriverà, il governo dovrà infatti ispirarsi ad alcuni principi fondamentali: non dovranno esservi oneri per i cittadini; le black box dovranno essere “portatili e interoperabili” e il governo dovrà stabilire “le caratteristiche tecniche” e le modalità di “raccolta e gestione di dati”; i dispositivi dovranno avere “valore di prova nei procedimenti amministrativi e giudiziari”; dovrà essere garantita ”una efficace ed effettiva tutela della privacy”.
Sconti “significativi” sull’Rc auto. Ma se la strada che porterà all'obbligo di installazione di questi dispositivi è ancora lunga, le scatole nere sono già una realtà. E il provvedimento ne tiene conto laddove parla di Rc auto, o meglio, degli sconti sulle polizze che le compagnie dovranno offrire ai propri clienti. Tre le circostanze previste dalla legge: se si accetta di sottoporre il veicolo a un’ispezione preventiva da parte dell’assicurazione; nel caso in cui si decida di installare, appunto, una scatola nera (o se tale dispositivo è già presente); se si accetta di montare sull'auto “meccanismi elettronici che impediscono l’avvio del motore qualora sia riscontrato nel guidatore un tasso alcolemico superiore ai limiti stabiliti dalla legge”, i cosiddetti alcolock. Il ddl specifica che i costi di installazione, disinstallazione, funzionamento, sostituzione e portabilità delle scatole nere sono comunque a carico dell’assicurazione.
Lo sconto lo stabilisce l’Ivass. Lo sconto, calcolato e proposto per ognuna delle tre situazioni sopra citate, dovrà essere, precisa la legge, “significativo” e sarà calcolato sulla base di un regolamento che l’Ivass, l’Autorità che vigila sulle assicurazioni, dovrà emanare entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge. Da notare che gli automobilisti virtuosi residenti nelle province a maggiore sinistrosità, che saranno rese pubbliche dall’Ivass con un apposito elenco, potranno godere di uno sconto “aggiuntivo e significativo” nel caso in cui non abbiano provocato incidenti negli ultimi quattro anni. Uno "sconto significativo” è previsto anche nel caso in cui l’assicurato contragga più polizze per più veicoli in suo possesso e sottoscriva una clausola di guida esclusiva.
Riparazioni nella carrozzeria di fiducia. Per quanto riguarda la riparazione dell’auto incidentata, il ddl conferma la possibilità, per l’assicurato, di effettuare la riparazione “avvalendosi di imprese di autoriparazione di propria fiducia”. E, a proposito di incidenti, nel caso in cui l’assicurato opti per la scatola nera in seguito a un sinistro, l’incremento del premio dovrà essere "inferiore a quello altrimenti praticato".
Giro di vite antitruffe. Il ddl introduce anche norme contro le truffe, in particolare contro i professionisti delle testimonianze. L’identificazione di eventuali testimoni sul luogo dell’incidente, infatti, dovrà risultare fin dalla denuncia del sinistro. In tribunale, l’ammissione di testimoni non identificati nell’immediatezza dell’incidente sarà ammessa solo in caso di comprovata impossibilità di identificazione. Il giudice potrà anche verificare la “ricorrenza” di eventuali testimoni ed escluderli nel caso in cui risultino presenti in più di tre sinistri negli ultimi cinque anni.
Via ai controlli automatici sulla copertura Rc. Il ddl modifica il Codice della strada nella parte in cui disciplina i controlli automatici. In pratica sarà possibile accertare automaticamente, cioè senza la presenza di agenti, la mancanza di copertura assicurativa dei veicoli in circolazione mediante dispositivi "approvati per il funzionamento in modo completamente automatico". Insomma, se un veicolo privo di assicurazione transiterà sotto gli occhi elettronici delle telecamere della Ztl o del Tutor o di altre apparecchiature per il controllo della circolazione stradale, scatterà automaticamente la sanzione prevista dall'articolo 193 del Codice della strada: 849 euro di multa e sequestro del veicolo ai fini della confisca.
Multe, via l’esclusiva a Poste Italiane. Con riguardo ai servizi postali, il ddl sopprime, a decorrere dal 10 settembre 2017, "l’attribuzione in esclusiva alle Poste dei servizi di notificazione" dei verbali di violazione del Codice della strada.
Car pooling ed Ncc, la palla passa al governo. Per quanto riguarda le nuove forme di mobilità, il ddl ripassa la palla al governo, delegato ad adottare entro un anno norme sulle “nuove forme di mobilità che si svolgono grazie ad applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l'interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”. La fomulazione, piuttosto generica, si riferisce alla regolamentazione di servizi come Uber e di tutte quelle applicazioni che offrono car pooling e ride sharing a pagamento.
La parola alla Camera. Come detto, tutte queste norme, anche quelle che il ddl rinvia a successivi provvedimenti attuativi, non sono ancora in vigore. In seguito alle modifiche introdotte dal Senato, infatti, il provvedimento dev'essere nuovamente esaminato dalla Camera. Tuttavia, il fatto che il governo abbia chiesto la fiducia su un maxiemendamento che ha interamente riscritto il testo sulla base delle indicazioni emerse in commissione, lascia pensare che l'esecutivo si sia finalmente determinato a condurre in porto la legge. Si vedrà.
Mario Rossi
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