Nel corso dei primi undici mesi del 2019, la Mahindra ha immatricolato in Italia 918 vetture, con una crescita dell’11,41% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e una quota di mercato dello 0,05%. Ecco la nostra intervista a Jose Ebenezer, chief operating officer della Mahindra Europe.
Può tracciare un primo bilancio del 2019 per il settore auto aziendali? E quali previsioni fa per il 2020?
Il settore delle auto aziendali è per la Mahindra ancora in buona parte da esplorare. Abbiamo iniziato nella seconda parte del 2018 a proporre la KUV100 e la XUV500 anche attraverso alcuni partner selezionati e contiamo di aumentare le nostre quote nel 2020 con i restyling della KUV100 NXT e della XUV500, arrivati nella nostra rete in novembre, e con le novità del secondo semestre 2020.
Grandi flotte, Pmi, liberi professionisti e privati: come sta evolvendo il mix dei vostri clienti tra questi canali?
In questo momento il nostro mix vede prevalere in gran parte i privati, ma intendiamo far crescere gli altri settori, grazie (come detto) all’arrivo dei nuovi modelli presentati quest’anno e di quelli previsti nel corso del 2020.
Che cosa vi chiedono i fleet manager?
Di limitare i costi per le proprie aziende, ferma restando la fornitura di servizi completi e di qualità. In quest’ottica, Mahindra è un marchio che può essere per loro molto interessante.
Come sta cambiando il vostro rapporto da un lato con i concessionari, dall’altro con i noleggiatori?
Riteniamo di poter soddisfare le esigenze di entrambi, fermo restando che il nostro business avviene in maniera preponderante tramite i concessionari.
Sta crescendo la domanda di vetture elettriche e di modelli dotati di Adas?
Sì, in entrambi i casi. La Mahindra è stata uno dei pionieri nella promozione di modelli ecologici. Per ora abbiamo in gamma la KUV100 Bifuel a Gpl, ma stiamo lavorando anche per proporre presto in Europa modelli hybrid ed elettrici e per implementare le dotazioni di Adas, come da richiesta del mercato europeo.
Da un punto di vista organizzativo, avete creato strutture ad hoc per gestire la transizione verso flotte più green e dotate di Adas?
In questo momento non lo riteniamo ancora necessario.
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