L’edizione 2024 del Dealer network study registra una diminuzione delle realtà di vendita del settore auto del 7% all’inizio di quest’anno rispetto al 2023.La ricerca di Quintegia ha preso in esame le reti di 19 brand generalisti – Citroën, Dacia, DR, Fiat, Ford, Honda Hyundai, Kia, Lancia, MG,  Nissan, Opel, Peugeot, Renault, Seat, Skoda, Suzuki, Toyota e  Volkswagen - e 12 premium - Alfa Romeo, Audi, BMW, Cupra, DS, Jeep, Land Rover, Mazda, Mercedes, Mini, Porsche e Volvo –, ovvero quelli con una quota di mercato di almeno 0,40%, rilevando un’amplificazione del fenomeno in atto da diversi anni. Con un ulteriore calo del 14%, il numero di concessionari si porta a 776. Scendono invece del 15%, sotto le 1.000 unità, le ragioni sociali. La tendenza viene spiegata da Quintegia con la riorganizzazione delle reti, dove si affermano realtà imprenditoriali più grandi a scapito delle più piccole, che rappresentano un solo marchio o con mandato da un solo gruppo. Infatti non diminuisce in maniera altrettanto significativa il numero dei punti vendita e di assistenza, confermando la politica dei costruttori verso la concentrazione delle proprie rappresentanze senza intaccare la capillarità sul territorio. Quattro imprenditori su 10 rappresentano esclusivamente un marchio, contro i 5,4 del 2015, con una media di 2,38 marchi per azienda dai 2 del 2015, anche per effetto dell’ingresso di nuovi brand sul mercato. Evidente una certa concentrazione dei punti vendita nel Nord, e in particolare in Lombardia.