"Non voglio anticipare troppo sul nostro piano industriale, ma dopo i lanci di N°8 e N°4, nella nostra gamma restano due prodotti in attesa di ricambio: uno verrà presentato nel 2026 e l'altro nell'anno successivo": è quanto ha rivelato Xavier Peugeot, amministratore delegato di DS Automobiles, in un incontro con la stampa italiana. Lasciando intendere chiaramente che anche la "3" e la "7" sono in procinto di lasciare presto spazio alle rispettive eredi. E che come le compagne di squadra passeranno alle nuove denominazioni: N°3 e N°7.
Peugeot, da febbraio al vertice del marchio premium del gruppo Stellantis, ha davanti a sé una sfida importante: quella del rilancio. E intende portarla avanti con un'offensiva di prodotto che per troppo tempo è mancata: "Nel 2017 abbiamo lanciato le DS 3 e DS 7 Crossback, nel 2021 la DS 4 e poi fino alla DS N°8 sono passati quasi altri quattro anni senza lanci: per affermarsi nel mercato premium ci vogliono coerenza, costanza e continuità. Ed è su quello che lavoreremo, intensificando il calendario delle novità".
L'obiettivo del ceo è quello di riportare DS al segno più: "Per noi il 2024 è stato un anno difficile, proprio a causa dell'età di alcuni modelli. Ci aspettiamo un risultato in linea nel 2025, ma anche se sveleremo i nostri obiettivi in occasione del piano industriale Stellantis posso anticipare che dopo il 2027, con le novità a regime, saremmo soddisfatti di replicare come obiettivo minimo il nostro migliore risultato di sempre, vale a dire circa 60 mila unità". Cifre forse piccole in termini assoluti, ma giustificate se lette nella corretta prospettiva: "Per Stellantis è importante presidiare il segmento premium: in Europa rappresenta il 23% dei volumi totali e il 38% dei profitti per i costruttori. E la DS porta profitti al bilancio del gruppo".
Ma a quali alimentazioni si affideranno i nuovi modelli? "Sui motori ci vuole stabilità: qualche anno fa sono state date delle regole chiare per permettere alle Case di avere obiettivi certi di riduzione della CO2. Questo", sottolinea Peugeot, "ha impattato molto sulla nostra strategia powertrain. Da allora però abbiamo visto anche punti interrogativi per le regole e una domanda ancora significativamente orientata su soluzioni diverse: per questo abbiamo puntato su un approccio multi-energia per la N°4. E anche visto che la governance dell'azienda è cambiata ci sono molte possibilità che si sono riaperte per il futuro".
Il posizionamento non cambierà
Quello su cui il marchio non negozierà sono i suoi valori fondanti. Come il design: "Sono felice del ritorno di Gilles Vidal in Stellantis e non credo che cambierà il posizionamento del brand. Siamo allineati sull'importanza della coerenza per lo stile del marchio: sarebbe un rischio cambiare rotta ogni volta che cambia il direttore del design. Gilles torna con occhi nuovi e stimolerà e sfiderà tutti, ma vogliamo restare coerenti sul lungo termine: la nostra ambizione è disegnare auto in grado di sfidare il classico. Anche correndo il rischio di risultare polarizzanti: omologarsi al mainstream sarebbe ancora più pericoloso".
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