Il processo di consolidamento delle concessionarie non è un fenomeno solo italiano. Si può dire, anzi, che in questo ambito il nostro Paese si allinea a un trend già ampiamente affermato o addirittura completato altrove. La progressiva discesa del numero dei dealer nazionali da oltre duemila unità a meno di mille in una decina d’anni, e la soglia minima di sopravvivenza ipotizzata da Federauto attorno ai 150 milioni di euro di fatturato annuo, fanno prevedere che lo scenario tracciato da alcune figure del settore di circa ottocento concessionarie entro il 2025 possa rivelarsi realistico.

Negli Usa si ricomincia. Eppure, persino nelle economie che hanno già conosciuto questo consolidamento, l’evoluzione del business ha rimesso in moto il processo. Negli Stati Uniti, il calo dei profitti seguito al periodo aureo post pandemia è bastato a molte realtà locali per accettare le offerte di acquisizione di operatori più grandi, come Penske Automotive, e ad altre per avviare a loro volta piani di acquisto per raggiungere la massa critica sufficiente a non essere messi nelle condizioni di cedere l’attività. Diverse società di mediazione specializzate in transazioni di società automotive prevedono che il 2024 sarà un anno record di passaggi di proprietà, come conferma la sezione ricerche di mercato di Automotive News, secondo cui il numero di società che hanno cambiato proprietario nella prima parte dell’ano ha già superato il totale del 2023. La parola d’ordine è diversificazione, aumentando il numero dei marchi auto rappresentati.

Occhi cinesi sulla rete della Stella. In Italia la composizione delle reti e delle proprietà è abbastanza simile, ma nel resto d’Europa esistono forti differenze nella struttura dei network, a volte con una marcata presenza di dealer di proprietà degli stessi costruttori. Ma, seppure nell’ambito di un riallineamento strategico di una Casa e non di singole operazioni fra imprenditori, l’esempio di Mercedes-Benz in Germania è significativo. Per esempio, la Stella ha annunciato già dall’inizio dell’anno di valutare la vendita di ottanta sue filiali tedesche, precisando di non considerare una cessione in blocco né a investitori finanziari. Fra le aziende che hanno espresso il loro interesse ad acquisire le sedi Mercedes il Germania ci sarebbero anche marchi o gruppi di concessionarie cinesi. D’altra parte, già una decina d’anni fa, un certo numero di filiali della Stella in Germania erano state assorbite da uno dei più grandi gruppi di distribuzione di veicoli Mercedes del mondo, la Lei Shing Hong di Hong Kong.
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