Avete avuto un incidente e l'altro automobilista non vi ha voluto lasciare le sue generalità? Vi siete accorti che una vettura occupa stabilmente un posto riservato all'interno del vostro condominio? Potete risalire al proprietario del mezzo attraverso la sua targa. In Italia questo è possibile (non in tutti i Paesi europei si può fare, come in Germania, per esempio) perché tutti i veicoli targati sono registrati presso il Pra (Pubblico registro automobilistico) e la sua consultazione è aperta a tutti.
Due le modalità. Potete rivolgervi allo sportello più vicino di una delegazione Aci e chiedere una visura al costo di 6 euro. Oppure accedere al sito dell'Aci, dove, dopo aver compilato alcuni dati, potete avere al vostro indirizzo email un pdf con il risultato della ricerca. Attraverso il sito, però, la visura costa 2,83 euro in più (il costo del servizio telematico) cioè 8,83 in totale.

A volte sono nascoste. L'importanza di consentire a tutti l'accesso agli intestatari è superfluo spiegarla. Non tutti i veicoli che circolano, tuttavia, lo fanno con una targa normalmente registrata. Come Quattroruote denunciò nel luglio del 2010, esiste un certo numero di automobili non rintracciabili dal Pra. Sono mezzi appartenenti a organi dello Stato o alle forze dell'ordine che, per esigenze di servizio, devono circolare in anonimato. Se vi capita di fare un incidente con una di queste auto, dovete rivolgervi necessariamente a un legale che farà la richiesta di risarcimento. Altre volte la targa si presta a grossolani equivoci. Come quando il Poligrafico dello Stato sbagliò la stampa delle targhe diplomatiche (CC e CD) attribuendo loro una sequenza di due lettere, tre numeri e due lettere invece di quattro numeri come previsto. Risultato: molti automobilisti con le stesse sequenze alfanumeriche si videro appioppare multe a raffica senza averne colpa.
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