Verso uno stop agli aumenti
Il 1° gennaio, come ormai da molti anni, per molte autostrade avrebbero dovuto scattare i rincari tariffari, calcolati sulla base dei meccanismi che regolano le concessioni: un tema da qualche tempo oggetto d’attenzione da parte del mondo politico che, dopo aver incassato all’inizio di quest’anno qualche sospensione degli aumenti, adesso avrebbe optato per un ulteriore rinvio, nell’attesa che l’intero comparto venga finalmente riordinato.
Il provvedimento. Lo strumento scelto sarebbe quello del cosiddetto decreto milleproroghe, così chiamato proprio perché utilizzato per procrastinare l’entrata in vigore di norme alle quali si è deciso di non dare attuazione immediata, che verrà sottoposto al consiglio dei ministri destinato a tenersi probabilmente, invece che domani, sabato mattina. La bozza più recente del testo prevede lo slittamento degli adeguamenti tariffari relativi al 2020 fino al 30 marzo, data entro la quale le società concessionarie devono presentare l’aggiornamento dei piani economico-finanziari giunti a scadenza. Tale aggiornamento dovrà poi essere perfezionato entro il 30 giugno. A essere interessate al rinvio sarebbero tutte le principali concessionarie, a partire da Autostrade per l’Italia e dalla Satap e dall’Autofiori del gruppo Gavio.
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