L'ultima tappa del 101° Giro ciclistico d’Italia ha portato impietosamente alla ribalta internazionale l’annoso problema delle buche, che caratterizza tutte le strade della Capitale. Fra le riprese dell’elicottero e quelle fatte dai droni si sono potute osservare le infinite falle presenti nell’asfalto, chiazzato di macchie di ogni tonalità.
Toppe... inadeguate. A poco, però, sono serviti i rattoppi fatti all’ultimo momento: i campioni delle due ruote silenziose non ci hanno messo molto per rendersi conto di un problema con cui automobilisti e motociclisti devono confrontarsi quotidianamente. I tubolari evoluti e sottili delle loro biciclette da corsa e l’atmosfera della gara hanno esaltato il problema: al terzo passaggio sul traguardo dei Fori Imperiali i team hanno ottenuto che il tempo di gara fosse neutralizzato, sacrificando la gara sull’altare dell’incolumità dei concorrenti. La corsa è poi proseguita come una sorta di passerella con sprint finale, ma il risultato è stato cristallizzato dopo pochi chilometri.
Le dichiarazioni dei protagonisti. “La strada era pericolosa. Hanno preso una decisione giusta e alla fine hanno fatto bene a non correre, facendo neutralizzare la corsa", ha detto a fine gara la maglia rosa e vincitore dell’edizione 2018, Chris Froome. “Buche e sampietrini? Si ma quello di oggi è un giorno di festa. C'è chi vuole far credere che si sia interrotta la corsa, quando invece i corridori hanno completato tutti i giri», ha replicato la sindaca Virginia Raggi. Immediata la precisazione di Urbano Cairo, presidente di RRC, società che organizza la manifestazione: “Resta una bella giornata di sport, però le buche potevano sistemarle meglio... I sanpietrini ci sono anche al Tour de France e in altre classiche, ma le buche, mi dispiace, andavano riparate: si sapeva da un anno, erano solo 11 chilometri...".
Inevitabili i commenti dal mondo della politica. Secondo Patrizia Prestipino (PD) è stata “una figuraccia in mondovisione! Fossimo in un'epoca politica normale, a cominciare dal sindaco fino all'assessore ai Lavori Pubblici, l'intera squadra di governo rassegnerebbe le dimissioni per manifesta incapacità. Ma anche stavolta, lo sappiamo già, sarà colpa di quelli che governavano prima...". Peccato perché non era la prima volta che il Giro si concludeva a Roma; in passato, sanpietrini e pavimentazioni varie non erano mai stati un problema.
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