L'auto... "troppo" tecnologica - VIDEO
Immaginate di aver acquistato un'auto intelligente, dotata di tutte le tecnologie di ultima generazione pensate per proteggere chi guida e i passeggeri in ogni situazione, con tanto di blindatura al 100%, sistema di aerazione anti-attacco batteriologico e dispositivi di comunicazione e di difesa estremamente sofisticati. Praticamente inespugnabile. Ecco, a questo punto, per sbaglio, vostro figlio di due anni rimane chiuso dentro. Cosa fareste per liberarlo? È quello che si domanda Sandra, quando il piccolo David rimane intrappolato nella sua nuova Monolith, l'auto più sicura del mondo, che dà il titolo all'ultimo film di Ivan Silvestrini, nelle sale italiane dal 12 agosto (qui sotto il trailer).
Monolith: il trailer
Tecnologia vs uomo. Un argomento sempre più di stretta attualità quello del rapporto tra tecnologia e uomo, ancor più se riguarda il mondo automotive, che in questi ultimi anni sta facendo enormi passi avanti verso la guida autonoma e non solo. La Monolith è una sorta di moderna Kitt (la Pontiac Firebird Trans Am della serie tv Supercar), anche se qui, ovviamente, la prospettiva dell'intelligenza artificiale al servizio dell'uomo si ribalta: l'auto si è bloccata in mezzo al deserto e alla mattina il sole la renderà una fornace... Una trama che fa pensare anche ai casi dei bambini dimenticati in auto sotto la canicola estiva sempre più spesso alla ribalta delle cronache.
Il film e l'auto. Una lotta contro il tempo quella raccontata in questo thriller psicologico, nato da un soggetto di Roberto Recchioni (curatore di Dylan Dog e co-creatore di Orfani) e sviluppato in parallelo all’omonima graphic novel scritta dallo stesso Recchioni, da Mauro Uzzeo, illustrata da Lorenzo Ceccotti ed edita da Sergio Bonelli Editore. Interessante, infine, che la produzione abbia creato un vero e proprio sito per la Monolith, con tanto di specifiche ("disponibile esclusivamente in nero, tutte le versioni sono in fibra di carbonio"), di allestimenti (Family, Business e Locked edition) e di possibilità di personalizzazione.

Monolith: la parola al designer. "La base di partenza della Monolith è stata un Ford Explorer Interceptor incidentato della polizia americana", ci ha spiegato Lorenzo Ceccotti, a tutti gli effetti il designer della vettura protagonista del film. I cerchi s'ispirano al M577 Apc (Armored Personnel Carriera) protagonista in "Aliens - Scontro finale", secondo capitolo della saga diretta da Ridley Scott. "In piena logica Apple", ha aggiunto l'illustratore, noto con il nome d'arte LRNZ, "mi sono immaginato la Monolith come un pezzo di consumer electronics moderno: sigillata, inaccessibile, impossibile da aprire per l'utente comune e, quindi, con appositi centri assistenza dove potersi recare per qualsiasi intervento. Un po' come avveniva per l'Audi A2, che offriva all'automobilista la possibilità di accedere solo al cambio di olio, acqua e poco altro".
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