A divertire maggiormente il pubblico della Mobil1 Arena sono state sicuramente le vetture "storiche" del DTM: fiammate dallo scarico, motori da quasi 500 CV e un sapore di gare all'ultimo respiro. A imporsi nella finale è stata l'Alfa Romeo 155 GTA di Roberto Di Giuseppe, capace d'imporsi in finale sulla BMW 320i di Marco Iacoangeli.
L'Alfa che fu di Danner. Applausi anche per la spettacolare 155 V6 Ti di Fabrizio Pandolfi (eliminato nei quarti proprio da Di Giuseppe), una vettura utilizzata nell'ITC del 1996 (quell'anno, l'International Touring Car aveva preso il posto del DTM) dal tedesco Christian Danner. Dotata di motore V6 da 2.5 litri, montato tra l'altro più in basso, poteva contare su 490 CV; la trazione era integrale, il cambio semiautomatico sfruttava un sistema elettroidraulico.
Una Sport fra le storiche. Un "pezzo" di pregio, dunque, così come molte delle vetture che si sono battute nell'Historic Challenge: Giulia GT, Abarth 1000, una rara Fulvia 1600 HF barchetta, realizzata per la Targa Florio, Porsche 911. Successo dell'Osella PA 9/90 dei Denny Zardo, per la verità un po' fuori dal contesto visto che era una delle pochissime Sport in lizza, vincitrice della finale contro la Porsche 911 di Giosuè Rizzuto. Ultima gara in programma ieri, quella di monopsoto di Formula Light. A vincere è stato Pellitteri, che ha approfittato anche di una picchiata del suo rivale in finale Patrincola.
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