Continua il periodo negativo per il mercato italiano dell’auto: dopo il -5,1% registrato a luglio, anche ad agosto la tendenza rimane negativa. Secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, il mese scorso sono state immatricolate 67.272 nuove vetture contro le 69.126 del pari periodo del 2024, per un calo del 2,68%. Con 1.040.734 nuove targhe, il dato complessivo dei primi otto mesi dell’anno è in peggioramento del 3,7%: nel periodo gennaio-agosto 2024, infatti, le nuove targhe erano state 1.080.464. Aumenta ulteriormente il divario rispetto ai livelli pre-pandemia: secondo le elaborazioni dell’Unrae, lo scarto con il 2019 è pari al 21,6%, corrispondente a 285.000 vetture in meno.
Stellantis. Ad agosto il gruppo Stellantis ha immatricolato 17.645 auto, registrando un incremento del 2,41% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Nel cumulato da inizio anno si registra invece una flessione dell’11,53%. Questo mese spicca l’ottimo risultato della Citroën (2.247 unità, +75,27%), mentre continua la crescita di Alfa Romeo (978 immatricolazioni, +24,59%), Fiat (6.266, +31,75%) e Maserati (103 targhe, +49,28%). Calano tutti gli altri marchi: Jeep perde l’8,12% (2.884 unità), DS il 9,66% (159), Lancia il 67,25% (446), Opel il 18,74% (1.635) e Peugeot il 19,76% (2.927).
Gruppo Volkswagen. Con 11.806 immatricolazioni, contro le 12.126 dell’agosto del 2024, Wolfsburg cala del 2,64%. Dall’inizio dell’anno la perdita complessiva è del 3,63%. Guadagnano Cupra (1.029 immatricolazioni, +52,67%), Lamborghini (20, + 33,33%), Seat (409, 2%) e Skoda (2.344, +4,27%). Segno meno per Audi (3.250 nuove targhe, -10,71%) e Volkswagen (4.754, -7,65%).
Renault. Forte contrazione per il gruppo Renault, che con 7.428 nuove vetture segna un -18,09% complessivo: un risultato legato al calo sia del marchio della Losanga (2.967 immatricolazioni, -28,13%), sia della Dacia (4.461, -9,71%).
Toyota. Segno meno anche per il costruttore nipponico, che totalizza 5.922 nuove immatricolazioni, il 4,88% in meno rispetto ad agosto 2024. Il brand Toyota archivia 5.677 registrazioni (-4,44%) e Lexus 245 (-14,04%).
BMW. Il gruppo bavarese ha registrato 4.258 immatricolazioni, mettendo a segno una crescita del 2,33%; a trainare i numeri pensa la Mini, con un +114,12% (758 nuove targhe), mentre il marchio dell’Elica perde l’8,06% (3.500 unità).
Ford e Gruppo Hyundai. Con 4.258 nuove targhe l’Ovale Blu perde il -20,92%. Nel gruppo coreano, invece, si registrano buoni risultati per la Hyundai (2.676 registrazioni, +19,36%) e un risultato negativo per la consociata Kia (2.394, -9,25%).
Mercedes-Benz. Per il costruttore di Stoccarda sono 1.928 le immatricolazioni, il 11,92% in meno rispetto ad agosto 2024. La Stella a tre punte perde il 10,25% (1.917 auto), mentre crolla la Smart: con 11 targhe, il calo è del 79,25%.
Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol Levante: salgono Mazda (437 nuove immatricolazioni, +6,59%), Honda (404 targhe, +34,22%) e Subaru (80, +70,21%), mentre sono in perdita Nissan (985 auto, -14,64%), Suzuki (989, -32,63%) e Mitsubishi (59, -21,33%).
Premium e sportive. Anche se più contenuto (pure rispetto alla media europea), prosegue il calo della Tesla: in agosto, la Casa americana ha immatricolato 416 elettriche contro le 435 di agosto 2024 (-4,37%). Tra gli altri marchi del segmento premium, il gruppo Jaguar Land Rover perde il 38,03% con 290 nuove targhe (-34,09% per Land Rover e -100% per Jaguar, ferma a zero immatricolazioni). La svedese Volvo è a quota 453 unità (-42,8%), mentre la Polestar passa dalle 35 auto di agosto 2024 alle 20 del 2025. In calo la Ferrari (26 targhe, -39,53%), così come la Porsche (237 immatricolazioni,-0,42%).
Gli altri brand. In contrazione il gruppo DR Automobiles, con un -15,13% (1.189 nuove immatricolazioni): calano i numeri del brand DR (-21,38%, 820 unità) ed Evo (233, -32,27%) ma cresce Sportequipe (136 unità contro le 14 dell’anno prima, + 871,43%). Prosegue la crescita della anglo-cinese MG (2.259 nuove targhe, pari al +12,84%) e BYD passa da 227 a 876 immatricolazioni, con una crescita del 285,9%. Numeri rilevanti anche per Omoda & Jaecoo, da 312 a 924 unità (+196,15%). Eurasia Motor Company cresce del +107,04%, così come DFSK (+151,35%) e Lynk & Co (+262,50%).
La top ten delle più vendute. Con 4.123 targhe, anche ad agosto la Fiat Panda guida la classifica delle immatricolazioni. Seguono, nell’ordine, Dacia Sandero (2.442), Jeep Avenger (2.374), Toyota Yaris Cross (1.698), Dacia Duster (1.634), Toyota Yaris (1.593), Volkswagen T-Roc (1.360), MG ZS (1.358), Ford Puma (1.343) e Kia Sportage (1.152).
I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, si registra l’ennesima contrazione per i privati, che perdono il 7,6% e arrivano al 55,1% del totale (52,4% nel cumulato, per un -3,8%). Si conferma il buon periodo per le autoimmatricolazioni, che segnano un incremento in volume e guadagnano 5,4 punti, salendo al 17,3% di quota e all’11,2% nel cumulato. Prosegue il recupero nel noleggio, che guadagna 1,6 punti e arriva al 19,9% del totale, grazie anche all’aumento delle finanziarie captive; il breve termine sale al 2,4% del totale e al 7,3% negli otto mesi. Le società perdono lo 0,2%, attestandosi sul 5,4% del mercato.
Continua la crescita delle plug-in. Per quanto riguarda le alimentazioni, prosegue il periodo decisamente positivo per le ibride ricaricabili, da mesi su un percorso di continua crescita: ad agosto crescono del 96,9%, con la quota di mercato che passa dal 3,5% dello scorso anno al 7,1% (dal 3,4% al 5,7% dall’inizio dell’anno). In positivo anche le elettriche, pur nell’attesa degli incentivi statali, che dovrebbero partire nelle prossime settimane: le Bev guadagnano il 26,9%, passando dal 3,7% al 4,9% di quota di mercato. Segno più anche per le ibride non ricaricabili: +8,7% (+8,8% per le full hybrid, +8,7% per le mild), con una quota che passa dal 40,6% al 45,4%. Prosegue, invece, il calo inesorabile delle motorizzazioni tradizionali: -13,9% per i modelli a benzina, che passano dal 28,1% al 24,9% del mercato, mentre il gasolio perde il 41,4% e passa dal 13,4% all’8,1%. Cala anche il Gpl (-11,3%, dal 10,6% al 9,7% del mercato). Zero le immatricolazioni di auto a metano.
La classifica delle elettriche. Nonostante il calo, la Tesla conquista comunque i primi due posti delle Bev più targate ad agosto: prima è la Model 3, con 234 nuove targhe, seguita dalla Model Y con 182 unità. Al terzo posto c'è la Fiat Grande Panda (169), seguita da Leapmotor T03 (161), BYD Dolphin Surf (154), Volvo EX30 (152), BMW iX1 (140), Hyundai Inster (138), Ford Puma Gen-E (127) e Audi Q6 (113).
Emissioni. Anche nel mese di agosto, i risultati positivi delle vetture elettrificate o a zero emissioni si riflettono sull’andamento delle emissioni: la CO2 media cala del 5,9% e si attesta su 12,2 g/km; nel corso dei primi otto mesi dell’anno cala del 4,5%, arrivando a 114,2 g/km. In particolare, la fascia 0-20 g/km (elettriche e plug-in) rappresenta l’8,6% del mercato, quella tra 21 e 60 g/km (ibride) il 3,2%, mentre la fascia 61-135 g/km pesa per il 65,9%. La fascia 136-190 g/km di CO2 rappresenta il 18,4% e quella oltre i 190 g/km arriva all’1,9%.
Il commento dell’Unrae. L’Associazione dei costruttori esteri sottolinea l’importanza di rendere operativi gli incentivi per le auto elettriche, in modo da risolvere la “situazione di stallo del mercato”, senza però introdurre “ulteriori limitazioni come l’ipotesi di un eco-score, che ridurrebbe il numero di modelli ammissibili e quindi l’efficacia nell'utilizzo dei fondi disponibili”. L'Unrae ricorda anche “i rischi legati alle molteplici restrizioni già previste, inclusi i limiti Isee, l’obbligo di rottamazione e i vincoli territoriali: l’automobile resta un pilastro insostituibile per la mobilità e l’economia del nostro Paese, e vedere il mercato ancora in caduta ad agosto è allarmante”, ha spiegato il presidente Roberto Pietrantonio. “La flessione di quasi il 3% conferma un settore in sofferenza ormai cronica. Di questo passo, la transizione ecologica resterà inesorabilmente al palo. Molti clienti, e non solo quelli interessati alle Bev, stanno rimandando l’acquisto in attesa del bonus, e questa incertezza paralizza le vendite. Gli incentivi sono utili solo se inseriti in una strategia di medio-lungo periodo, non come fiammate occasionali legate alle offerte statali”, conclude Pierantonio, che ricorda ancora una volta la “necessità di una riforma della fiscalità sulle auto aziendali, da troppo tempo attesa: aumentare la detraibilità dell’IVA e la deducibilità dei costi, riducendo al contempo a tre anni il periodo di ammortamento, darebbe nuova linfa al mercato”.
Il commento di Motus-E. L’associazione della filiera della mobilità elettrica esprime soddisfazione per i risultati positivi delle immatricolazioni delle elettriche, che “continuano a crescere nonostante la stagnazione del mercato e l’incertezza legata ai nuovi incentivi”. Fabio Pressi, presidente di Motus-E, sottolinea infine l’urgenza di “chiarire rapidamente le regole, limitando al massimo i paletti per l’ottenimento dei bonus”.
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