
A presentare la 300, al Salone di Detroit, c'è Olivier François, il responsabile del brand Chrysler. La sua introduzione punta tutta sull'orgoglio americano (poco importa che lui sia francese): "Questa non è solo la storia di Detroit, è la storia degli uomini di Detroit, che sanno tirare su la testa e andare avanti", dice. La 300 è un modello fondamentale non solo per il marchio ma per l'intero Gruppo Fiat, dato che arriverà anche nel Vecchio Continente, e in particolare in Italia con il marchio Lancia e il nome Thema.
C'è più vetro. "Quando hai un'icona fra le mani puoi rimanere paralizzato", dice il designer Ralph Gilles, responsabile del progetto, illustrando le novità stilistiche della 300. In particolare, si sofferma sull'aumento della superficie vetrata (che sulla 300C era davvero ridotto all'osso) e sulle diverse personalità che l'auto può assumere a seconda del colore della carrozzeria (sul palco è esposta in blu, bianco e grigio) e dei particolari, e poi sulla sospensione posteriore, che reputa nascosta molto bene della carrozzeria.
Senza andare lontano. La conferenza Chrysler s'è conclusa con qualche parola sulla nuova Town&Country (Grand Voyager da noi) e sulla 200. "Non cercate Oltreoceano quello che Detroit vi può fornire", è la grande scritta che appare sugli schermi. E sembra fare riferimento alle tedesche esposte negli stand a fianco.
Da Detroit, Claire Bal
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