"In Europa siamo schiacciati da una normativa sbagliata, perché misura solo quello che avviene dal serbatoio alle ruote". Inizia con queste parole l'intervento di Marco Alverà al Quattroruote Day: l'amministratore delegato di Snam, società leader nella realizzazione e gestione integrata del gas naturale, ha parlato delle previsioni sul futuro della mobilità, che passerà anche dal metano e dall'idrogeno. Una transizione indispensabile, visto che le case automobilistiche dovranno necessariamente ridurre le emissioni per chilometro, contenendo al contempo i costi di produzione e d'utilizzo.
Quattroruote Day: l'intervista a Marco Alverà, amministratore delegato della Snam
Il metano. Secondo Alverà, la sfida climatica dei prossimi anni sarà gigantesca e si combatterà principalmente in Paesi come l'India e la Cina, dove vengono ancora costruite nuove centrali a carbone: queste ultime vengono utilizzate per fornire energia elettrica che, paradossalmente, viene impiegata anche per alimentare le automobili a batteria. La scelta di preferire i combustibili fossili al metano deriva dal fatto che il gas è sempre stato un prodotto caro: nel 2006, la disponibilità residua era stata quantificata in 26 anni, fatto che ha portato alla triplicazione dei prezzi. Per questo, le aziende hanno iniziato a studiare nuove soluzioni per l'estrazione e la produzione del gas e, di conseguenza, la vita residua di questo combustibile è rapidamente arrivata a 300 anni. Ora il metano costa meno della metà del petrolio e nei paesi che lo importano continuerà a costare la metà (un terzo in quelli che lo esportano). Ci vorranno anni, ma gradualmente le auto a gas si diffonderanno sempre più, con benefici anche per l'ambiente: oltre a emettere meno CO2, i motori alimentati a gas non producono particolato.
L'idrogeno. Passando all'idrogeno, l'ad della Snam ha parlato dei costi di produzione che fino a oggi hanno rallentato la diffusione delle vetture fuel cell. "Oggi produrre un barile di idrogeno costa 100 dollari, ma presto le nuove tecnologie permetteranno di ridurre il costo a 25 dollari. Ciò farà partire una nuova rivoluzione, che però non partirà dalle automobili per via dell'enorme inerzia del settore, ma dall'industria". Secondo le stime, nel 2050 circoleranno mezzo miliardo di automobili a idrogeno: un carburante, secondo Alverà, che coniuga "i vantaggi dell'elettrico senza presentare problemi di rifornimento".
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