L’Intermobility & Bus Exibition di Rimini archivia la 10a edizione con la soddisfazione di tutti: organizzatori, espositori e visitatori
Un solo dato balza all’occhio: +60% di presenze rispetto all’edizione precedente. Con questo numero va in porto l’IBE 2022, dopo una navigazione non facile (si viene da due anni di burrasca “pandemica”), irta di scogli (concomitanza di manifestazioni troppo simili) e sottoposta a una sorta di “fuoco amico” (certi media che hanno remato contro) che non ha certo facilitato le cose.
Tante opportunità. Sia come sia, l’Italian Exibition Group che organizza IBE può ritenersi soddisfatto. Le persone che si facevano i selfie davanti ai bus testimoniano che questo piccolo mondo è ancora popolato di grandi appassionati. C’è stata una prevedibile prevalenza di noleggiatori, storici “clienti” di IBE quando la “I” stava ancora solo per International.

L'unione fa la forza. La presenza dell’An.bti (Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani, coordinata da Riccardo Verona) fra gli espositori è la conferma che anche fra gli operatori del turismo ci si sta evolvendo dalla storica forma autista/padroncino per andare verso aziende più strutturate. Certo mancano nuovi autisti (era il tema di più di un convegno) e anche solo giovani attratti comunque dal settore, a prescindere che debbano poi tenere in mano un volante oppure no. Le opportunità non mancano, come ha avuto di sottolineare uno dei seminari organizzati da Golia/Infogestweb; nuovi mestieri, come il mobility manager, o più nello specifico il bus (o il truck) manager.

Tante primizie. Chi ci segue, qui o su carta, probabilmente le aveva già scoperte, eppure per il grande pubblico l’IBE è stata l’occasione di vedere e toccare veicoli pressoché inediti, almeno in Italia. Vale per i GT della Setra, la ComfortClass e la TopClass, al loro primissimo vero debutto fieristico. E, per restare nel perimetro Evobus (la denominazione sociale italiana di Mercedes e Setra), c’era anche un linea Intouro K Hybrid, vale a dire la trasposizione su un interurbano del concetto ibrido-minimo, oltretutto in taglia ridotta a 10,7 metri (altra novità).

Per tutti i generi. Altrettanto inediti, per quanto presentati alla stampa la scorsa estate, i nuovi Touring della Scania, aggiornati nell’elettronica di bordo, nel cruscotto e in tanti altri dettagli; peraltro sono stati protagonisti anche del secondo concorso IBE Bus Driver of the Year, con annessa gimkana fra i birilli dell’area esterna. Esordio tricolore anche per il VDL Citea new generation, primo autobus a taglia intera di un grande marchio a nascere esclusivamente elettrico, con materiali sintetici e tecniche innovative. Anche la Irizar ha portato i nuovi i6s Efficient, modificati nella carrozzeria e nella struttura per consumare di meno, declinandoli sia come carrozzati su telaio Scania sia come autoportanti Integral (motorizzati DAF).

E le stelle stanno a guardare. A chiudere il secondo giorno della kermesse riminese, la premiazione delle Stelle del Trasporto, manifestazione che storicamente la nostra rivista riconosce a chi fra gli espositori si è distinto per un qualunque motivo. Il premio fedeltà lo ha vinto Antonio Bornacci che con la Irizar è stato fra i primissimi a credere in IBE. Il premio futuro è invece andato alla VDL per le soluzioni proposte dal suo New Citea. Il premio idea se l’è aggiudicato la start-up tedesca Peppermotion per l’elettrificazione in retrofit. Il premio design è della Karsan per essere riuscita a interpretare in maniera originale il difficile tema dell’autobus urbano in tutte le sue forme. Il premio supplier dedicato a componentisti e fornitori di servizi lo ha vinto Golia/Infogestweb.

Altri riconoscimenti. Il premio Bus of the Riviera non poteva che andare alla Rolls Royce dei pullman GT: il Setra TopClass. Il premio legend, l’unico dedicato a una persona e non a un veicolo o brand, è per lo storico demo driver dell’Iveco Bus: Giuseppe Vitullo. Iveco che torna a proposito dell’ultimo riconoscimento, il premio senza titolo, che abbiamo voluto dedicare all’iniziativa del Corriere della Sera con l’invenzione del CampBus: un urbano Streetway allestito come show room per tutte le moderne tecnologie che possono interessare i ragazzi delle scuole superiori. In questo caso l’autobus funge solo da veicolo, ma il fatto che possa essere usato anche per questo tipo di servizi e la bravura di Roberto Ricchitelli di RCS che racconta cosa c’è dentro ci ha colpito.
Danilo Senna

COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it