Manager tra i più longevi nel mondo dell’auto (ha guidato il gruppo Toyota dal 2009 al 2023, prima di passare il timone a Koji Sato), Akio Toyoda è ancora oggi il chairman del board dell’azienda giapponese, veste nella quale ha incontrato il direttore di Quattroruote Gian Luca Pellegrini: nell’intervista, pubblicata nel numero di luglio della rivista, ribadisce alcune delle sue posizioni che, in passato, hanno suscitato scalpore.
Elettriche, ma non solo. In passato, per esempio, Toyoda è stato giudicato un avversario dell’auto elettrica, accusa che respinge con delle precisazioni: “L’elettrico”, sostiene, “è una delle soluzioni per affrontare il cambiamento climatico, ma se mi chiedete se sia l’unica, allora ho alcune considerazioni da fare: un miliardo di nostro clienti non ha accesso a un’adeguata rete di distribuzione dell’elettricità e ritengo doveroso chiedersi che cosa accadrà a queste persone”. Il vero tema, secondo Toyoda, è quello dell’energia: “In Giappone, per esempio, siamo dipendenti da quella di origine geotermica, ma se ne aumentiamo la produzione emettiamo più anidride carbonica”. Insomma, “la verità è che alla Toyota preferiamo lavorare su più campi”. Come dimostra il fatto che, prima del via della 24 Ore di Le Mans, il supermanager giapponese è sceso in pista guidando una Corolla a idrogeno: “Come costruttore automobilistico”, ha concluso, “dobbiamo affrontare questo problema, concentrandoci sulla riduzione dell’anidride carbonica, che è la vera sfida: quello che so è che non ci si può concentrare su un’unica soluzione, ma che bisogna prendere in considerazione tutto ciò che c’è sul tavolo, avendo bene in mente che le risorse naturali di cui disponiamo non sono infinite e che le tecnologie sono utili soltanto se tutti vi possono accedere”. L'intervista completa è su Quattroruote di luglio.
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