Negli Stati Uniti continuano le trattative tra il governo e le Big Three, i più importanti gruppi automobilistici americani, riguardo il Nafta (North American Free Trade Agreement). L'accordo americano sul libero scambio tra Usa, Canada e Messico è stato, infatti, al centro delle discussioni di un incontro al quale hanno partecipato il vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence e i vertici delle tre Case di Detroit.
Il nodo delle componenti. Sergio Marchionne, ad del gruppo FCA, Mary Barra, ceo della General Motors, e Joe Hinrichs, presidente delle operazioni globali della Ford, hanno proseguito le trattative con il governo americano, rappresentato anche da Robert Lighthizer (dell'U.S. Trade) e da Gary Cohn (direttore del National Economic Council), evidenziando come le politiche commerciali influiscono sulle proprie attività. Nelle modifiche del North American Free Trade Agreement, infatti, gli Stati Uniti vorrebbero imporre che, per beneficiare dell'accordo di libero scambio, i veicoli prodotti nel Nord America debbano essere costruiti con almeno il 50% di componenti di origine statunitense. L'amministrazione Trump, inoltre, vuole innalzare la quota di parti e materiali prodotti nel Nord America dall'attuale 62,5% fino all'85%, soglie ritenute eccessive sia dai costruttori, sia dai governi del Canada e del Messico. I colloqui, tuttavia, si concluderanno solo nel primo trimestre del prossimo anno ma, visto il clima di tensione, non è da escludere che le tempistiche possano ulteriormente allungarsi.
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