Le autorità fiscali francesi avrebbero aperto un’indagine su Carlos Ghosn per presunta evasione fiscale durante i suoi ultimi tre anni alla guida della Renault e della Nissan. Per ora non ci sono conferme, ma sono molte le testate transalpine a ricostruire i motivi per i quali l’ex plenipotenziario dell’Alleanza franco-nipponica è finito nel mirino del fisco francese.
La questione della residenza. Al centro dell’indagine c’è una questione spesso dibattuta in molti Paesi europe, ovvero la definizione della residenza con i relativi obblighi erariali. Nel caso di Ghosn, le autorità transalpine stanno cercando di capire se l’ex manager debba essere considerato un ex residente francese per il periodo tra il 2016 e il 2018. Nel 2012 Ghosn aveva dichiarato di aver trasferito la residenza in Olanda e pertanto, da allora, sarebbe stato trattato come un non residente. Lo stesso manager, nel suo memoriale "Le Temps de la Verite" pubblicato il mese scorso, ha giustificato il trasferimento con la necessità di lanciare "un segnale di neutralità" ai partner nipponici dell’Alleanza e di giustificare il proprio stipendio pagato dalla Renault-Nissan BV, la holding di diritto olandese al vertice del sodalizio. Tuttavia, le autorità sono convinte che lo spostamento sia stato fittizio e quindi funzionale a evadere deliberatamente le tasse: pertanto, hanno avviato l’indagine con l’intento di recuperare "un'importante somma" di imposte non pagate. In attesa dell’esito dell’inchiesta, un giudice avrebbe anche autorizzato il sequestro di beni di proprietà di Ghosn e della moglie Carole per un valore di quasi 13 milioni di euro, tra cui un appartamento a Parigi da 5,9 milioni di euro, delle azioni Renault e il 50% di un’abitazione in una zona residenziale a pochi chilometri da Versailles.
In attesa di conferme. Per ora, come detto, non ci sono conferme. Perfino Bruno Le Maire, che nel suo ruolo di ministro delle Finanze e dell’Economia ha accesso a informazioni su indagini fiscali, ha preferito non commentare il caso nei dettagli e ha escluso un suo intervento. "Che sia in fuga, in campagna o da qualsiasi altra parte, è cittadino francese e sarà trattato come un cittadino francese", ha affermato il ministro all’emittente radiofonica France Info.
Le altre indagini. L’iniziativa del fisco francese si aggiunge alle altre indagini avviate in Francia sull’operato dell’ex manager. Le inchieste riguardano i suoi legami con un concessionario in Oman, le spese relative a eventi e viaggi personali coperti dalle aziende e alcuni pagamenti effettuati dalla Renault-Nissan BV a consulenti e fornitori. Gli investigatori francesi, secondo quanto rivelato dallo stesso Ghosn, si recheranno a Beirut l'anno prossimo per interrogarlo. "Perché dovrei fuggire dalla giustizia francese? Risponderò a tutte le domande. Ho la coscienza pulita", ha sottolineato l’ex manager, escludendo eventuali viaggi in Francia o in Brasile per non dare alle autorità giapponesi l'opportunità di ottenere la sua estradizione.
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