Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con
NEWS
seguici con
LISTINO
seguici con
USATO
seguici con
How to
seguici con
Fleet&Business
seguici con
Volt - Speciale sulla mobilità elettrica
Industria e Finanza

Transizione energetica
Il governo riapre le miniere italiane

SFOGLIA LA GALLERY

Il governo punta a riaprire i siti minerari italiani, oggi per la maggior parte sostanzialmente dismessi, e a riavviare le attività di esplorazione e di estrazione, in particolare di materie prime critiche per la transizione energetica di settori come l'auto. A tal proposito, il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e del ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti sulle "materie prime critiche di interesse strategico" e adegua l’ordinamento nazionale al Critical Raw Materials Act dell'Unione europea.

Una nuova politica mineraria. In sostanza, il provvedimento stabilisce una serie di misure anche per favorire lo sviluppo di progetti strategici grazie a procedure di autorizzazione semplificate, in alcuni casi sul modello dei giudizi amministrativi in materia di Pnrr e, soprattutto, in relazione alle controversie sui titoli abilitativi. Inoltre, si affida al Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), integrato dal ministro della Difesa e dal ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, il compito di pronunciarsi sulla sussistenza di "eventuali motivi ostativi all'accoglimento delle domande di riconoscimento del carattere strategico di un progetto". Saranno anche individuati, presso i ministeri competenti, tre punti unici nazionali di contatto per il rilascio delle autorizzazioni, che dovranno essere concesse o meno entro 18 mesi per l’estrazione ed entro 10 mesi per il riciclaggio o la trasformazione. Presso il Mimit saranno istituiti un comitato tecnico per le attività di monitoraggio e coordinamento e l'elaborazione di un piano nazionale, nonché un registro delle aziende e delle catene del valore strategiche, mentre si affida all'Ispra il compito di elaborare, entro il 24 maggio 2025, un programma nazionale di esplorazione, che sarà poi sottoposto a riesame quinquennale. La stessa Ispra, insieme con la sovrintendenza territorialmente competente, avrà anche funzioni di vigilanza e controllo sui progetti. 

Royalty e fondi. Il decreto definisce anche le royalty a favore dello Stato o delle regioni: l'aliquota varia dal 5% al 7%. I proventi versati allo Stato confluiranno nel Fondo nazionale del made in Italy e saranno destinati a sostenere investimenti nella filiera delle materie prime critiche. Infine, sarà varato un "Piano di recupero di materie prime dai rifiuti di estrazione storici": l'obiettivo è estrarre minerali nelle strutture di deposito di rifiuti estrattivi, chiuse o abbandonate, per le quali non è più vigente il titolo minerario, ma solo a seguito dell'elaborazione, da parte dell'eventuale concessionario, di uno specifico "Piano di recupero" che dimostri la sostenibilità economica ed ambientale dell'intero ciclo di vita. 

COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO

ultimo commento
ultimo intervento

Transizione energetica - Il governo riapre le miniere italiane

Siamo spiacenti ma questo utente non è più abilitato all'invio di commenti.
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it