Donald Trump rigetta le ipotesi di un aumento dei prezzi di listino delle auto vendute negli Stati Uniti come effetto dei dazi. Nel corso di una lunga intervista all'emittente Nbc, il presidente Usa ha liquidato più volte la questione delle tariffe del 25%, applicate dal 2 aprile su tutte le auto prodotte all'estero e vendute negli Usa, con uno sprezzante "non me ne frega nulla".
"Dovete produrle da noi". Al tycoon è stato chiesto quale fosse il messagio inviato al settore con le nuove barriere commerciali: "Il messaggio è 'congratulazioni, se produci la tua auto negli Stati Uniti guadagnerai un sacco di soldi", ha risposto Trump. "Se non lo fai, probabilmente dovrai venire negli Stati Uniti, perché se la produci qui non ci sono tariffe". Secondo il Wall Street Journal, Trump avrebbe chiesto ai costruttori di non alzare i prezzi in risposta ai dazi, ma anche qui Trump è stato categorico: "No, non l'ho mai detto. Non potrebbe importarmi di meno se aumentano i prezzi, perché la gente inizierà ad acquistare auto prodotte in America. Anzi, spero che i prezzi aumentino, perché significherebbe che la gente compra auto americane: ne abbiamo in abbondanza". A tal proposito, dopo l'intervista alla Nbc è arrivata una precisazione della Casa Bianca, secondo cui il presidente ha inteso riferirsi "solo ai listini delle auto prodotte al di fuori degli Stati Uniti".
Dazi permanenti. Durante l'intervista Trump ha attaccato di nuovo i partner internazionali: "I dazi sono assolutamente permanenti. Il mondo ha derubato gli Stati Uniti per gli ultimi 40 anni e più. E tutto quello che stiamo facendo è essere giusti e, francamente, sono molto generoso". Le tariffe doganali entreranno in vigore il 2 aprile, nel corso di quello che Trump ha stesso ha definito il "Liberation Day": saranno applicate in maniera indiscriminata e non ci saranno deroghe. Ci potranno anche essere delle trattative, ma solo in cambio di "qualcosa di grande valore: altrimenti, non ci sarà spazio per negoziare".
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