Il Gruppo Volkswagen conferma le anticipazioni su conti trimestrali in sofferenza per una combinazione di fattori negativi, tra cui componenti straordinarie legate alla normativa sulle emissioni di CO2 in Europa, alla ristrutturazione della divisione informatica Cariad, al dieselgate e alla rivalutazione dei "veicoli in transito" lungo la catena logistica e soggetti ai dazi americani.
I dati trimestrali. Malgrado il fatturato sia cresciuto del 2,8% circa a 77,6 miliardi di euro, l'utile operativo è sceso di oltre il 36,9%, passando dai 4,6 miliardi dei primi tre mesi del 2024 a 2,9 miliardi, per un margine quasi dimezzato dal 6% al 3,7%. Volkswagen, che ha chiuso il trimeste con un calo della liquidità netta per le attività automotive (esclusi quindi i servizi finanziari, che per loro natura hanno un'elevata esposizione) dai 34,4 miliardi di fine 2024 a 33 miliardi.
Le prospettive annuali. Wolfsburg, nonostante possa fare leva su una raccolta ordini in crescita del 29% solo in Europa occidentale, ha quindi fornito delle indicazioni per i prossimi mesi improntate alla massima prudenza. Il fatturato è visto in crescita del 5% massimo e l'utile operativo è atteso tra il 5,5% e il 6,5%, mentre per le attività prettamente automobilistiche si prevedono flussi di cassa tra 2 e 5 miliardi e una liquidità netta tra 34 e 37 miliardi. Tuttavia, le stime non "includono l'impatto dei dazi". Inoltre, i vertici aziendali sottolineano le "sfide" generate da "un contesto caratterizzato da incertezza politica, crescenti restrizioni commerciali e tensioni geopolitiche, intensificazione della concorrenza, volatilità dei mercati delle materie prime, dell'energia e dei cambi e requisiti più rigorosi in materia di emissioni".
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