Il rapporto di lavoro degli oltre 86.000 dipendenti della Fiat sarà regolato, a partire dal prossimo gennaio, dal nuovo contratto basato sul cosidetto modello Pomigliano. L'intesa è stata raggiunta questo pomeriggio con tutti i sindacati a esclusione della Fiom-Cgil. Per Sergio Marchionne, "l'intesa firmata oggi segna una svolta storica per la nostra azienda e i suoi lavoratori".
Cosa cambia. Tra i punti principali del nuovo contratto, le norme che dovrebbero consentire di ridurre l'assenteismo e la clausola di responsabilità, che prevede sanzioni per chi non rispetta gli accordi. L'azienda potrà chiedere ai lavoratori fino a 120 ore di straordinario (80 in più di quelle attuali) e di presentarsi in fabbrica anche al sabato. La riduzione di 10 minuti della pausa (da 40 a 30 minuti) viene tradotta in denaro, mentre gli straordinari del sabato saranno conteggiati con una maggiorazione del 60% anziché del 50%. Ai cinque scatti di anzianità biennali si aggiunge un sesto scatto quadriennale. I turni di lavoro a regime saranno 18 alla settimana (tre al giorno per sei giorni) con una settimana lavorativa di sei giorni seguita da una settimana da quattro giorni lavorativi.
Sindacati. Il nuovo contratto prevede lo scioglimento delle Rsu e la creazione delle Rsa, rappresentanze sindacali aziendali, nominate dalle organizzazioni sindacali che hanno firmato il nuovo contratto. In questo modo, la Fiom resterà fuori dalle fabbriche. Marchionne, nella nota diffusa dal Lingotto, ha elogiato i "sindacati che hanno abbracciato con noi questa sfida" ai quali riconosce "il coraggio di cambiare le cose" e "la mentalità innovativa, l'unica in grado di costruire una base solida per il futuro". C.D.G.
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