L'American Suzuki Motor Corporation è investita in queste ore da un vero e proprio terremoto finanziario. Dopo quasi trent'anni di attività la società ha annunciato l'interruzione delle vendite in tutti gli Stati Uniti e ha anticipato l'avvio della procedura di fallimento.
Assistenza garantita. La filiale americana del marchio giapponese ha presentato istanza per avere tutte le tutele previste dal Chapter 11, procedimento normativo americano analogo alla nostra amministrazione controllata che rappresenta l'anticamera della bancarotta. La decisione non coinvolge, però, le divisioni moto e nautica che continueranno normalmente la loro attività. Inoltre, Suzuki Usa ha rassicurato i propri clienti precisando che saranno assicurate la garanzia e l'assistenza su tutti i modelli del marchio.
Calo delle vendite. Nelle sue motivazioni la Suzuki ha dichiarato di aver "esaurito tutti i mezzi a sua disposizione per conternere i costi di gestione e per poter operare con profitto". Più nel dettaglio, alla base della drastica decisione c'è il pesante calo delle consegne, i tassi di cambio sfavorevoli, gli elevati costi di distribuzione sul territorio statunitense e il numero limitato di modelli nella sua gamma, oltre alle norme federali sempre più rigide e stringenti.
Debiti e ricavi. In base ai documenti presentitati alla US Bankruptcy Court di Santa Ana, in California, alla data del 30 settembre scorso American Suzuki aveva un patrimonio di 233 milioni dollari (182 milioni di euro) e un debito di 346 milioni dollari (270 milioni di euro). Quanto ai ricavi, gli atti del tribunale dimostrano che nell'anno fiscale che si è concluso il 31 marzo 2012 sono stati di circa 1.040 milioni di dollari.
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