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Mercato italiano
Nuova crescita a doppia cifra: a gennaio +11%

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Dopo il brusco rallentamento di dicembre, il mercato italiano dell'auto torna su un percorso di crescita a doppia. A gennaio, secondo i dati del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 141.946, il 10,6% in più rispetto allo stesso mese del 2023. Il miglioramento è sempre legato alla maggior disponibilità di prodotto presso le reti di vendita, ma sull’andamento dello scorso mese dovrebbe aver influito anche il ripristino dei vecchi incentivi. In ogni caso, si conferma ancora lontano il ritorno ai livelli pre-pandemia del 2019: infatti, secondo le elaborazioni dell’Unrae, le registrazioni risultano in flessione del 13,3%, una percentuale comunque inferiore al 20% e passa di alcuni mesi dell'anno appena trascorso.

Stellantis. A gennaio, il gruppo Stellantis conta 49.409 auto immatricolate, il 12,79% in più rispetto a un anno fa. Quasi tutti i marchi sono in territorio positivo: +8,23% per l’Alfa Romeo (1.933 targhe), +40,15% per la Citroën (6.527), +10,81% per la Jeep (7.281), +9,18% per la Lancia (3.911), +52,43 per la Opel (4.852) e +59% per la Peugeot (8.265). Giù la DS, con un -10,75% (515 immatricolazioni), la Fiat, con un -11,37% (15.893) e la Maserati, con un -27,73% (232).

Gruppo Volkswagen. Per Wolfsburg, le targhe totali sono 20.884, per un incremento del 5,12%. L'Audi cresce del 41,32% (6.515 registrazioni), la Cupra del 22,13% (1.021), la Seat del 26,47% (1.051) e la Skoda del 12,91% (2.877). Scendono la Lamborghini (-2,70% e 36 immatricolazioni) e la Volkswagen (-14,73% e 9.384 registrazioni).

Renault e Ford. Il gruppo francese guidato da Luca de Meo chiude il mese di gennaio con un miglioramento del 3,62% e 16.163 immatricolazioni. Di queste, 5.844 sono del marchio della Losanga (-15,62%) e 10.319 della Dacia (+18,98%). Performance in calo per la Ford: le 6.204 targhe implicano una flessione del 3,96%.

BMW e Daimler. Per il costruttore di Monaco le registrazioni totali sono 7.512, il 24,64% in più rispetto a un anno fa: il marchio BMW immatricola 6.239 vetture e cresce del 41,22%, mentre la Mini flette del 20,88% (1.273 targhe). In discesa la Mercedes-Benz, con un -30,37% e 3.242 vetture registrate. Il brand della Stella a tre punte perde il 30,35% (2.985) e la Smart il 30,54% (257).

Le asiatiche. Tra i costruttori orientali, il gruppo Toyota immatricola 10.493 veicoli e guadagna l’11,25%: il marchio delle tre ellissi, con 10.086 targhe, sale del 9,54%, mentre la Lexus, con 407 auto, segna un +81,7%. Su anche la Nissan (+59,26%, 3.972 targhe), la Suzuki (+43,64%%, 3.374) e la Honda (+35,82%, 656). In calo la Mazda (-20,85%, 1.682 immatricolazioni), la Subaru (-24%, 133) e la Mitsubishi (-3,7%, 104). Positive le performance delle Case coreane: con 4.040 immatricolazioni, la Hyundai sale dell’1,25%, mentre la consociata Kia guadagna l’1,11% (3.721 vetture).

Premium e sportive. Tra gli altri marchi del segmento premium, la Volvo immatricola 1.660 vetture, il 25,57% in più rispetto a un anno fa, e il gruppo Jaguar Land Rover 1.225 (+25,13%), di cui 138 per il marchio del Giaguaro (+28,97%) e 1.087 per il brand delle fuoristrada (+24,66%). In crescita pure la Tesla, con un +23,93% (404 elettriche immatricolate). Nel segmento delle sportive di lusso la Ferrari segna un -8% (69), mentre la Porsche registra un aumento del 13,39% (762).

Gli altri brand. Anche a gennaio prosegue il trend positivo del gruppo DR (+83,06% e 2.918 targhe) e, tra i marchi di origine cinese, della MG (+103,88% e 2.838 immatricolazioni). Ancora in forte calo la Lynk & Co: le registrazioni sono solo 58, l’88,02% in meno in un anno.

La top ten. Nella classifica dei modelli più popolari svetta sempre la Fiat Panda con 11.149 unità, mentre la seconda posizione è occupata dalla Dacia Sandero (6.617) e la terza dalla Citroën C3 (4.697). Seguono, nell’ordine, la Jeep Avenger (4.389), la Lancia Ypsilon (3.910), la Toyota Yaris Cross (3.788), la Peugeot 2008 (3.289), la Volkswagen T-Roc (3.258), la Peugeot 208 (3.059) e la Dacia Duster (3.016).

I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati segnano una crescita del 10,2%, mentre il noleggio vede la componente di lungo termine migliorare del 4,8% e quella di breve balzare del 306,7%. Bene anche le società, con un +6,7%, male le autoimmatricolazioni: dopo diversi mesi di forte crescita, calano del 5%.

Elettriche giù. La suddivisione delle immatricolazioni per tipologia di alimentazione vede le elettriche tornare a un calo a doppia cifra dopo il boom di dicembre. Le Bev, che probabilmente pagano l’attesa per i nuovi incentivi 2024 annunciati dal ministro delle Imprese, Adolfo Urso, calano del 10,8% e scendono dal 2,6% al 2,1% del mercato. Fanno peggio le ibride plug-in: -33,1% e quota in contrazione dal 4,7% al 2,8%. Al contrario, le ibride non ricaricabili salgono del 14,8% (+20,4% per le "full", +12,7% per le "mild") e passano dal 36,7% al 38% del mercato. Tra le motorizzazioni tradizionali, le auto a benzina crescono del 27,2%, per una quota in miglioramento dal 26,4% al 30,3%, mentre le diesel perdono l’8% e scendono dal 19% al 15,8%. Per il metano, invece, il calo è del 24% e la quota stabile allo 0,2%. Infine, prosegue il buon andamento del Gpl: +16,5%, per un peso aumentato dal 10,3% al 10,8%.

La classifica delle Ev. All’interno dell’aggregato delle sole elettriche la Jeep Avenger è la nuova regina grazie a 327 immatricolazioni. Alle sue spalle si piazzano la Tesla Model Y (306), la Fiat Nuova 500 (234), la Dacia Spring (174), la Smart Fortwoo (151), la Peugeot 208 (119), la Tesla Model 3 (84), la Smart #1 (83), la BMW iX1 (75) e l’Audi Q4 e-tron (75).

Emissioni. L’andamento delle varie alimentazioni influisce ancora sulle emissioni: la CO2 media è pari a 123 g/km, in aumento del 2,2% rispetto ai 120,3 dello stesso mese dell'anno scorso. A gennaio sono state immatricolate 3.738 auto (2,6% del mercato) con emissioni inferiori ai 20 g/km e 3.281 vetture (2,3% del totale) nella fascia 21-60 g/km. Sono state invece 99.564 le registrazioni di modelli con CO2 compresa tra i 61 e i 135 g/km, pari al 69,1% del totale. Oltre a queste tre fasce, sono state registrate anche 31.627 auto (21,9% del mercato) con emissioni di anidride carbonica tra i 136 e i 190 g/km, mentre i modelli con valori superiori ai 190 g/km sono 3.114 (2,2%).

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