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Incentivi auto 2024
Urso: "Un successo i bonus per le elettriche, da valutare ulteriori misure"

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Adolfo Urso torna sul tema degli incentivi auto 2024 e sul rapidissimo esaurimento del plafond destinato alle Bev. Per il ministro delle Imprese, infatti, "il successo registrato nella prima giornata, per lo più per le auto elettriche, è particolarmente significativo, soprattutto per quanto riguarda le concessionarie a cui si è rivolta la clientela privata".

Nuovi fondi? Forse sì, forse no. Urso, intervenuto a un evento de Il Sole 24 Ore, non ha fornito indicazioni inequivocabili sulla possibilità di un rifinanziamento dell'Ecobonus come chiesto dalle associazioni di settore per rendere la misura più strutturale. Anzi, sembra confermata la possibilità di una svolta: "Il successo ci fa riflettere sulle ulteriori misure che dobbiamo adottare dopo questo piano incentivi". Del resto, il governo ritiene di aver stanziato risorse già "particolarmente significative" per sostenere l'acquisto di auto meno inquinanti e migliorare la penetrazione delle elettriche: "Abbiamo una quota del 3%, mentre in Germania è al 12%, nel Regno Unito al 15%, in Francia addirittura al 18%".

Tra dogmi e impegni. Urso non ha mancato di ribadire le sue critiche alle politiche europee sulla mobilità ("La transizione non può e non deve essere un dogma") e le sue previsioni su un cambiamento "certo" con il nuovo Parlamento europeo e con la nuova Commissione. Quanto al confronto con Stellantis, "in alcuni momenti anche serrato, ma comunque trasparente e responsabile" Urso ritiene che l'obiettivo sia sempre quello di "restituire centralità all'Italia nella strategia del gruppo. Anche per mitigare gli effetti, soprattutto occupazionali, del passaggio dalle piattaforme endotermiche a quelle elettriche, più graduale grazie alla rimozione dell'ostacolo Euro 7". Il ministro ha quindi ribadito l'impegno assunto da Stellantis per produrre un milione di veicoli nei siti italiani, nonché il lavoro per portare un "secondo player in Italia" per almeno altri 400-500 mila. 

Scossoni in arrivo. Sempre all'evento de Il Sole, il direttore generale dell'Unrae, Andrea Cardinali, ha escluso "grandi ribaltoni" alle elezioni europee; semmai, ha sottolineato che i costruttori dovranno prepararsi ad affrontare "eventuali scossoni" normativi. A tal proposito, Umberto Tossini, vicepresidente di Anfia, ha chiesto "una strategia non solo italiana, ma europea, per mettere l’industria nella condizione di competere". "La normativa, così com’è, deve essere in qualche modo rivista", ha aggiunto Federico Visentin, presidente di Federmeccanica, soffermandosi sulla concorrenza cinese basta sulla "leadership tecnologica". Su questo fronte è intervenuto Dario Duse, country leader Italia di AlixPartners, evidenziando il "vantaggio competitivo diffuso" dei costruttori del Dragone, ormai "anche sui veicoli a combustione interna:  ora cercheranno di svilupparsi fuori dalla Cina, hanno un livello di aggressività e velocità elevati, si sono attrezzati con partnership che hanno saputo gestire in modo flessibile. Un film già visto, da combattere sul fronte dei prodotti, dei contenuti e dei prezzi".

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