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Cardinali (Unrae): “Ora si rifinanzino gli incentivi alle Bev”

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Giugno registra un’impennata di immatricolazioni di auto elettriche, effetto degli incentivi messi a disposizione il 3 del mese e finiti il giorno stesso. Per questo motivo Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae, l’associazione delle Case estere, chiede al governo di rifinanziare il fondo con i 240 milioni di euro già previsti dalla legge per il 2024 ma che il governo ha inspiegabilmente trattenuto per sé.

Il dato più significativo che emerge dai dati è l’impennata delle Bev…
Si è finalmente materializzato l'effetto incentivi. A maggio, con i "vecchi", erano state targate 5 mila Bev, a giugno, con i nuovi, 13 mila. Sicuramente c'è stato un impatto immediato sul canale privati, grazie al prodotto disponibile in pronta consegna. Quanto sarà visibile nei prossimi mesi, non sono in grado di dirlo.

E però i soldi sono finiti…
Sì, ma nelle casse dello Stato ci sono ancora 240 milioni stanziati per il 2024: i 178 milioni che non sono stati caricati sulla piattaforma il 3 giugno e gli ultimi 62 - detratti i 60 che sono stati tolti con il cosiddetto 'Decreto Coesione' - della "vecchia" dotazione 2024. Chiediamo che questi fondi, che il governo ha trattenuto, siano messi a disposizione del mercato, come previsto dalla norma. E che siano destinati alla fascia 0-20, rimasta sguarnita.

L'ipotesi di un rifinanziamento del fondo 0-20, però, genera nuove aspettative. Con il rischio di un altro stop della domanda e poi di un’altra fiammata...
Il governo fa bene a non parlarne, ma noi non possiamo non chiedere che al mercato vada ciò che al mercato era stato destinato. Sono fondi previsti per il 2024 ed è logico che siano messi a disposizione quest’anno. In realtà non si capisce neanche perché non siano arrivati il 3 giugno: sembra che ci sia una strategia del contagocce, una sorta di 'strategia della tensione', visto che parliamo di auto elettriche.

Diciamo che un governo lungimirante dovrebbe già iniziare a programmare la ripartizione dei fondi per il 2025…
Eh già. Per il 2025 c’è un miliardo di euro, stanziato sin dal 2022 dal governo Draghi, peraltro già decurtato di 250 milioni dal Decreto Coesione. Il governo dovrebbe far sapere al più presto a cittadini e imprese come sarà ripartito quel fondo tra sostegno alla domanda e all’offerta. Anzi, dovrebbe pianificare con un orizzonte pluriennale, visto che gli stanziamenti del governo Draghi arrivano fino al 2030.

Tornando ai dati, continua la debolezza del noleggio a lungo termine, sia in quota di mercato sia in volume. Come va letto questo dato?
Sembra un indebolimento strutturale. Certo, il dato 2023 era probabilmente anomalo a causa dell’inevaso 2022, provocato dal chip crunch e dalla rottura delle catene di fornitura globali. E comunque, a giugno, bisogna tenere conto del boom dei privati provocato dagli incentivi e dall’aumento di autoimmatricolazioni determinato dall’obbligatorietà dei nuovi Adas sulle auto immatricolate dopo il 7 luglio, che purtroppo ne farà salire i prezzi.

Solo i nuovi Adas spiegano la crescita delle autoimmatricolazioni?
Penso di sì. E comunque la quota di autoimmatricolazioni non è particolarmente alta: il 13,6% di giugno 2024 è tre punti inferiore al 16,6% di giugno 2019.

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