L'Alfa Romeo è pronta a fermare la produzione delle Giulia e Stelvio a benzina, Quadrifoglio comprese. L'addio a questi due modelli, confermato a Quattroruote direttamente dal gruppo Stellantis, prevede un "phase out" delle motorizzazioni che emettono più CO2: le diesel (2.2 da 160 e 210 CV), così, saranno salve e rimarranno in gamma. La chiusura dell'ordinabilità partirà il 31 marzo con le Quadrifoglio, per concludersi il 31 maggio con tutte le altre versioni basate sul 2.0 turbobenzina da 280 CV. La notizia dell'uscita di scena di questi modelli non è un fulmine a ciel sereno: entrambi sono sul mercato da diversi anni e attendono di essere sostituiti da versioni multienergia basate sulla piattaforma Stla Large del gruppo Stellantis. La prima a vedere la luce sarà l'erede della Stelvio, mentre per la Giulia si dovrà aspettare ancora parecchio: si parla di un debutto nel corso del prossimo anno.
Le date dell'addio. Nel documento di chiusura dell'ordinabilità delle motorizzazioni a benzina delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio viene indicata la data del 31 marzo come stop alle vendite delle Giulia Quadrifoglio. La Stelvio Quadrifoglio uscirà dai listini un mese dopo, il 30 aprile, mentre per entrambi i modelli il 31 maggio sarà l'ultimo giorno in cui si potranno ordinare i restanti allestimenti a benzina, ovvero le Sprint, Veloce e Intensa (quest'ultima lanciata da poche settimane sul mercato) con il 2.0 turbo da 280 cavalli. "Alfa Romeo – si legge nella nota che abbiamo ricebuto dalla Casa – vuole svolgere un ruolo rilevante nella transizione green delle metropoli internazionali e dopo oltre dieci anni di successi di questi modelli, è tempo di preparare la seconda era di Alfa Romeo con l'arrivo della nuova Stelvio quest'anno e della nuova Giulia, il prossimo anno. Entrambi i modelli saranno prodotti nello stabilimento di Cassino, in Italia. In linea con la strategia sostenibile del marchio e le norme europee in vigore, abbiamo deciso di chiudere l'ordinabilità dei motori con le emissioni di CO2 più elevate". Ciò ha salvato dalla scure i motori diesel, che emettono meno CO2 rispetto ai benzina e, quindi, influiscono meno sulla media emissioni del costruttore nell'ottica delle sanzioni europee relative all'anidride carbonica. La scelta è stata praticamente obbligata, poiché aggiornare con sistemi d'elettrificazione i motori di questi due modelli, ormai sul mercato da diversi anni, sarebbe stato controproducente a livello economico. Le spese per lo sviluppo e l'omologazione oltrepasserebbero i profitti, tanto più che il mercato ha parlato chiaro negli ultimi mesi: a febbraio in Italia sono state vendute solo 63 Giulia e 340 Stelvio a fronte di 1.362 Junior.
Futuro multienergia. Le nuove generazioni di Giulia e Stelvio saranno basate su una piattaforma, la Stla Large, che consentirà all'Alfa Romeo di proporle sia in versione 100% elettrica sia con motorizzazioni ibride o termiche pure, anche con livelli di potenza molto elevati come abbiamo già visto con la Dodge Charger, che con loro condivide la base e che è disponibile con un sei cilindri in linea da 420 e 550 CV. Non ci resta che attendere qualche mese: il debutto della Stelvio di seconda generazione è previsto per l'estate.
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