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Mercato
Le sfide globali, i concessionari italiani

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La presentazione dell’Automotive Dealer Report 2024, la raccolta di analisi di Italia Bilanci sulla distribuzione automobilistica nazionale, è avvenuta all’interno di un incontro organizzato da InterAutoNews sulle prospettive del mondo della distribuzione. Presente anche il neoeletto presidente di Federauto Massimo Artusi, che aprendo i lavori ha sottolineato come, in ambito legislativo, “nei prossimi 3 anni si stabiliranno le regole di ingaggio per i prossimi 25”. Quanto ai rapporti fra concessionari e costruttori, Artusi ha rimarcato come questi ultimi, con l’intenzione di cambiare il ruolo del dealer in agenzia o commissionaria, tendono a invadere le competenze degli operatori della categoria, influendo sulla loro autonomia imprenditoriale e organizzativa. Una transizione non necessariamente da temere, ma piuttosto da governare. L’operazione condotta da diversi gruppi industriali viene definita “un ritorno al passato, che ci preoccupa”, anche per la tendenza delle Case a trascurare il confronto e a perseguire risultati a breve termine, “mentre noi”, aggiunge il presidente di Federauto, “ci concentriamo su obiettivi di più lungo respiro”. Artusi è convinto che i dealer possano incidere sul processo decisionale relativo alla decarbonizzazione: “essendo abituati a dialogare coi clienti, abbiamo imparato che non sono ricettivi verso le imposizioni. Anche per questo, Federauto continuerà a collaborare con le organizzazioni europee della categoria come Aecdr, che rappresenta un comparto, quello della distribuzione di veicoli, dove lavorano 4 milioni di persone”. E anche per questo ha ribadito la priorità ad allargare la base coinvolgendo nell’attività dell’associazione sempre più aziende del settore”.

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Tesla e BYD inseguono i “Mid 8”. nelle Spazio agli scenari nell’intervento di Vittoria Ferraris, direttore del settore lead automotive Emea di Standard&Poor’s global rating. Nell’illustrare le previsioni per la produzione e i mercati mondiali dell’auto, con prospettive di decrescita o di stabilità a medio termine in Europa e Usa e di progresso per la Cina e altre aree dell’Asia, ha anche proiettato un futuro al 2030 del mercato del Vecchio continente, in cui Tesla e i veicoli di produzione cinese rappresenteranno ciascuno il 7% delle vendite: in particolare, “Tesla e BYD raggiungeranno, quanto a livelli di produzione, il gruppo degli attuali “Mid 8”, gli  otto costruttori globali di entità media – GM, Nissan, Ford, Honda, Suzuki, BMW, Mercedes e Renault – che inseguono i “Big 4”, i quattro grandi Toyota, Volkswagen, Hyundai e Stellantis”. Quanto al mondo della distribuzione, Ferraris ha rimarcato la ritrosia degli operatori del settore a ricorrere a strumenti di rating.

Unirsi per competere. Omogeneo con la visione di S&P lo scenario tracciato da Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company, che si è concentrato sul valore della capacità di reagire al mutare delle condizioni generali; caratteristica che, di fronte ai sempre più numerosi elementi di eventi critici degli ultimi anni (dalla pandemia alle guerre), prevale anche sulle facoltà di pianificare. Di Loreto ha riproposto e aggiornato l’analisi presentata all’inizio dell’anno scorso in occasione della presentazione del Rapporto Aniasa 2023, che vede nel 2031 un mercato europeo dell’auto caratterizzato da quote dell’8% a costruttori cinesi, del 7% a produzione dell’Est europeo e del 20% al resto dell’industria asiatica. Un ruolo che la Cina, in particolare, interpreterà grazie anche alla determinazione a supportare la propria crescita con il controllo totale delle catene di approvvigionamento, e alla creazione di una propria capacità di ricerca e sviluppo. A questo potere, secondo Di Loreto, la filiera europea potrà opporsi efficacemente solo accentuando il consolidamento, con acquisizioni e accordi più di scopo che di scala; una lezione che vale in particolare per il tessuto imprenditoriale italiano, e un invito in particolare al comparto della distribuzione, che già negli ultimi anni si è mosso in quella direzione.

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Dal km zero a noleggio. Sul fatto che l’industria cinese sia ossessionata dal dominio del mercato europeo dell’auto si è dimostrato meno convinto Bernardo Bertoldo, professore di strategia dell’Università di Torino, il cui intervento si è però concentrato sull’approfondimento dei rapporti di forza all’interno di Stellantis e in particolare fra Exor, Peugeot e Stato francese. Luca Cantoni, ceo di Horizon Automotive, Marco Pasquarelli, direttore generale della concessionaria omonima e Alberto Viano, presidente di Aniasa, si sono invece soffermati sulle prospettive del noleggio in Italia, un’analisi dalla quale è emersa fra l’altro la riflessione sulle opportunità rappresentate dalla consistente quota di autoimmatricolazioni di Case e dealer degli ultimi mesi per il mercato della locazione di auto usate.

Più indipendenti dalle Case. Fausto Antinucci di Italia Bilanci, Mauro Bossoni, (gruppo Bossoni), Corrado Rivoira, (gruppo Azzurra) e Nicola giardino (Automotive Dealer Report), moderati dal nostro Mario Rossi, hanno discusso di redditività dei dealer. In un panorama di buona salute generale del comparto, favorito anche da un più spiccato approccio manageriale delle aziende, sono emersi come elementi determinanti di sviluppo la ricerca di un maggior equilibrio nella creazione del valore fra le varie attività, e la necessità di accrescere il portafoglio dei brand e delle attività post vendita per aumentare l’indipendenza dai costruttori.

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