Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con
NEWS
seguici con
LISTINO
seguici con
USATO
seguici con
How to
seguici con
Fleet&Business
seguici con

ABBONATI: È GRATIS
Gratis la Newsletter e la rivista Fleet&Business
Fleet&Business è la rivista firmata Quattroruote pensata per chi, all’interno delle società, si occupa della mobilità del personale e della gestione dei veicoli aziendali.

con il supporto di
Noleggio

Car sharing
Share Now e Free2move: "Un uso dell’auto più razionale"

SFOGLIA LA GALLERY

Luigi Licchelli, regional business development lead & public affairs Italy di Share Now e Free2move, ha seguito una fase importante del processo di consolidamento delle attività di car sharing avendo iniziato il proprio percorso professionale nel settore all’interno di Car2go, allora azienda Daimler, vissuto la fusione delle attività di car sharing free floating con quelle di BMW e la creazione della joint venture Share Now, in seguito acquistata da Stellantis e integrata nel business di Free2move. “Coprire tutto ciò che va dal car rental al car sharing, al car on demand: l'idea di base", sostiene, "resta quella di aiutare le persone a passare dalla proprietà del mezzo all'utilizzo, offrendo tutta quella serie di servizi che possono agevolare questa transizione. Invece di demonizzare l'auto, vogliamo contribuire a razionalizzarne l'uso”.

Magari in futuro ci sarà una specializzazione dei due marchi su due su ambiti diversi, per esempio con Free2move dedicato alla clientela professionale e Share Now più orientato sui privati?
Più che altro stiamo puntando a realizzare un'unica piattaforma all'interno della quale trovare tutti i nostri servizi, appunto dal car sharing per un minuto fino a 30 giorni, passando per il noleggio a breve, fino a soluzioni che possono andare anche oltre il mese. Un unico marketplace supportato da varie tecnologie, come quella resa disponibile dall'acquisizione di Kuantic, la specialista nei software di gestione delle flotte, che è stata realizzata pochi mesi fa, in modo da offrire il prodotto che riesca a soddisfare la soluzione del cliente in quel momento per quella specifica necessità. Privata o aziendale. Lo scorso anno abbiamo registrato un raddoppio dei noleggi b2b, anche grazie a strategie di espansione come l'apertura di parcheggi presso aeroporti e stazioni ferroviarie. E andando anche oltre una logica nazionale, con pacchetti comprendenti più servizi di utilizzo dell'auto sia in car sharing sia rent a car, dai viaggi per business, ai weekend o alle vacanze.

Il car sharing come alternativa sia all'auto aziendale sia all'auto privata. Anche la micromobilità rientra fra i vostri obiettivi?
Siamo e restiamo osservatori attivi del mercato e delle sue opportunità, partendo però da un core business che è e rimarrà l'auto.

Come può il car sharing integrarsi con gli altri sistemi di mobilità? Vi candidate voi a coordinare la vostra attività con le altre modalità, oppure lo faranno entità specializzate terze, specializzate nell’ottimizzazione delle risorse?
Il nostro obiettivo è integrarci nel complesso ecosistema della mobilità e in tutte le attività – dalle informazioni sull’accesso alle Ztl, ai sistemi di pagamento e alla loro integrazione nei gestionali aziendali - che contribuiscono a superare i limiti che adesso tendono a rendere le città sempre meno accessibili alle auto private per problemi di inquinamento, congestione del traffico e utilizzo dello spazio urbano. E il car sharing consente di liberare spazio pubblico, perché mentre l'auto privata rimane ferma al 95% del tempo, l'auto in car sharing, mediamente con un anno di età, viene condivisa moltissime volte durante la giornata.

Tutto questo viene regolato dai Comuni: com’è il rapporto con loro?
Specie nel caso delle amministrazioni più grandi, disciplinano in maniera estremamente dettagliata queste attività tramite avvisi pubblici, i quali possono avere un impatto significativo sulle imprese erogatrici del servizio. I nostri mezzi sono 24 ore su 24 su strada, devono essere puliti, mantenuti, riforniti o ricaricati, e riposizionati nelle varie zone a seconda della domanda. L’entità dei canoni richiesti dalle amministrazioni locali può arrivare a rallentare l'espansione di un servizio che invece, analogamente a quello che viene fatto per il trasporto pubblico locale, dovrebbe essere incentivato e finanziato. Anche per questo, Assosharing (organizzazione di settore di cui Luigi Licchelli è presidente, ndr) sta chiedendo con forza al governo che ai servizi in condivisione sia applicata l’Iva al 10%, come per altre forme di trasporto pubblico, anziché al 22.

Cos’altro è necessario per garantire lo sviluppo del settore?
Free2move e Share Now hanno un milione e 150 mila clienti in Italia, operando solo a Milano, Roma e Torino - su 6 milioni complessivi in Europa - dai quali registriamo un gradimento altissimo e una forte domanda. Una politica che favorisca e incentivi questo genere di servizi è fondamentale per assicurare maggiori investimenti e maggiore sviluppo, anche sotto forma di accesso a tutte le Ztl e alle corsie preferenziali. Una ricerca di Fleet & Mobility sostiene che 20 mila auto di car sharing, a Roma, possono sostituire 220 mila vetture private, costituendo per alcune famiglie un'alternativa non solo alla seconda ma anche alla prima auto.

Come sono distribuite le attività di car sharing nel Paese?
Secondo il settimo report dell'osservatorio sharing mobility, nel 2022 (ultimo dato disponibile per il momento) il volume di noleggi annui nel carsharing free-floating in Italia è stato di poco più di 6 milioni, mentre la flotta di auto a disposizione per il car sharing è di 4.700 unità. La maggior parte dei servizi è sicuramente al Nord, ma con le dovute politiche di accompagnamento la sharing mobility può avere un futuro ovunque. Per esempio arrivando a un numero di stalli riservati pari a quello dei veicoli autorizzati, che a Roma, per fare un esempio, sono, rispettivamente, 130 e 2 mila. L'aspetto infrastrutturale deve sempre accompagnare lo sviluppo del servizio e non mortificarlo. A Milano, per fare un altro esempio l’avviso pubblico spinge verso l’elettrificazione della flotta, quando sappiamo che in Lombardia c'è un 85% di domanda di colonnine inevaso.

Come evolve la domanda dei privati e business?
L'utilizzo da parte delle aziende è raddoppiato nel corso dell'ultimo anno, quindi c'è stata un'evoluzione importante, anche perché c'è una maggiore consapevolezza delle tematiche ambientali. Ma puntiamo a seguire l’area b2b come la b2c senza privilegiarne una in particolare. Ovviamente registriamo tutte le nuove dinamiche, come per esempio l’aumento dell’interesse della clientela business per noleggi otre le 24 ore, il che significa viaggi di lavoro più lunghi. E mi preme sottolineare che tutti i prodotti sono accessibili con un unico profilo: un’interpretazione autentica del concetto di Maas, mobility as a service, con un’unica piattaforma, la nostra, che copre i vari ambiti della mobilità. Inevitabile che alcuni confini fra vari tipi di servizio si stiano assottigliando, come nel caso del car sharing e del rent a car; una tendenza che Free2move ha avvertito per prima.

COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO

ultimo commento
ultimo intervento

Car sharing - Share Now e Free2move: "Un uso dell’auto più razionale"

Siamo spiacenti ma questo utente non è più abilitato all'invio di commenti.
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it