La storia della auto ad aria compressa è una delle più discusse degli ultimi anni. Il suo inventore, l'ingegner Guy Nègre, ne parla dagli anni Novanta, alimentando in tanti la speranza di poter viaggiare, un giorno, a bordo di veicoli davvero a emissioni zero. Ancora oggi riceviamo mail di lettori che sostengono che sia per causa delle lobby del petrolio che la famosa Eolo non è ancora su strada.

In realtà, la faccenda è molto più complessa. Il progetto dell'auto ad aria è irto di ostacoli tecnologici, forse non economicamente sostenibile e condotto da Guy Nègre con un budget certamente non paragonabile a quello di cui dispongono le grandi case automobilistiche (anche se nel 2007 il colosso Tata Motors ha acquistato il diritto di vendere in India questo tipo di vetture). Noi di "Quattroruote" abbiamo cercato fin dall'inizio di vederci chiaro, ma non siamo mai riusciti a guidare l'auto ad aria.

Ora, però, pare che la Motor development international, l'azienda di Nègre, sia arrivata a una svolta. L'ingegnere francese ha appena presentato un nuovo veicolo (nelle foto) denominato AirPod. Stando a quanto riporta il quindicinale "L'auto-journal", è stato abbandonato il progetto OneFlowAir, l'auto che doveva essere commercializzata all'inizio del 2009, rimpiazzato da quello di un quadriciclo leggero, più facile da omologare in vista delle prove di sicurezza.

L'AirPod è lungo due metri e sette centimetri, largo uno e 60 e alto uno e 74, ha tre posti veri (i due passeggeri sono seduti contro marcia) più un altro d'emergenza per un bambino, pesa 220 kg e si guida con un joystick. Secondo Nègre, circolare con un veicolo di questo tipo costerebbe solo 50 centesimi ogni 100 km. Il quadriciclo è spinto da un motore bicilindrico alimentato da aria compressa a 350 bar; dovrebbe avere 220 km di autonomia e raggiungere i 45 km/h. L'auto ad aria, quindi, non sarebbe una vera alternativa a quella con motore a scoppio, bensì alle elettriche.

Anche questa volta Nègre si è sbilanciato e ha annunciato una data di produzione: la primavera del 2009. Alcuni AirPod saranno testati da Air France per sei mesi negli aeroporti e altri saranno offerti dal comune di Parigi all'interno del progetto Autolib'.