
Quattro posti in soli 3 metri e 10 centimetri, design avveniristico e motori a basse emissioni. La Tata Pixel è una concept provocatoria che cattura gli occhi incuriositi dei passanti al Salone di Ginevra.
Basata sulla Nano. A parte i vezzi tipici da showcar, come le portiere che si aprono verso l'alto in stile Lamborghini, la Tata Pixel è qualcosa di più di un semplice esercizio di stile. La base meccanica, infatti, deriva da quella della Nano con il motore turbodiesel di 1.2 litri posizionato al retrotreno. Grazie a quest'architettura è stato possibile ottenere grandi spazi interni riducendo gli ingombri esterni.
Un pizzico di Italia. Disegnata dal centro stile europeo di Tata, in Inghilterra, la Tata Pixel è stata ingegnerizzata dalla società torinese Trilix, che in passato aveva già realizzato la versione europea della Tata Nano. Dalla Pixel futuro derivare una cittadina pensata per i gusti e le esigenze dei clienti del vecchio continente, ma molto dipenderà dalle reazioni del pubblico dopo la "prima" a Ginevra.
Abbiamo chiesto a Pratap Bose, capo del centro stile Tata di Conventry, di raccontarci com'è nata la Pixel: "Volevamo dimostrare che era possibile realizzare una vettura ultracompatta con grande spazio nell'abitacolo sulla nostra piattaforma con motore posteriore". Osservandola si notano stilemi inediti e decisamente originali per un marchio come Tata. "Sì lo stile è molto europeo e se piacerà è probabile che in futuro lo adotteremo, ma dobbiamo andare per gradi. Qui abbiamo voluto mostrare soluzioni all'avanguardia su di una carrozzeria innovativa". D.S.
COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it