L'Opel Astra vede crescere verso l'alto la propria gamma diesel: sulla compatta tedesca debutta il 2.0 BiTurbo CDTI, motore da 195 CV e 400 Nm lanciato nei mesi scorsi sulla Insignia. L'unità sarà disponibile sia sulla versione a cinque porte, sia sulla Sports Tourer: la prima, in virtù dei 226 km/h di punta (contro i 222 della familiare), risulta l'Astra a gasolio più veloce di sempre. Da sottolineare come la Casa abbia comunicato a livello europeo l'offerta di questo motore anche sulla GTC, che apparentemente non verrà commercializzata in Italia.
In Italia a gennaio. Secondo le dichiarazioni della Casa, il modello è in grado di contenere il consumo sul ciclo medio di omologazione entro i 5,1 l/100 km, pari a 134 g/km di CO2. Il valore, identico per berlina e station, è stato raggiunto grazie all'adozione dello Start&Stop e a una serie di attenzioni volte alla riduzione dell'impatto ambientale del propulsore. L'Astra BiTurbo CDTI raggiungerà le concessionarie italiane nel prossimo mese di gennaio.
Turbine sequenziali. L'Astra a gasolio da 195 CV è dotata di due turbine di diverse dimensioni (e due intercooler, uno per turbina) che entrano in funzione in maniera sequenziale: quella di dimensioni minori ha la funzione di ridurre l'effetto turbo-lag ai regimi più bassi, e permette al propulsore di erogare 320 Nm (l'80% della coppia massima) già dai 1.250 giri. Ai medi regimi le due turbine funzionano insieme, con la girante più grande che pre-comprime l'aria d'aspirazione, prima della compressione vera e propria, che è demandata alla più piccola. Oltre i 3.000 giri infine, rimane in funzione solamente il turbo grande.
Piccole differenze tecniche. È necessario segnalare che l'Astra e l'Insignia accomunate dal medesimo propulsore, sono divise però da una differenza tecnica imposta dalle diverse disponibilità di spazio all'interno dei due vani motore: per montare il BiTurbo sulla compatta, i progettisti della Opel hanno dovuto spostare i due intercooler in una diversa posizione.
Dettagli di stile. L'Astra BiTurbo si distingue dalle motorizzazioni più tranquille per una serie di dettagli estetici: la barra trasversale al centro della calandra è in tinta con la carrozzeria, il design della presa d'aria integrata nel paraurti è specifico, e la cornice dei finestrini è cromata. Nella zona posteriore si notano invece i due terminali di scarico e il paraurti dal design più aggressivo. L'abitacolo si caratterizza infine per i rivestimenti in colore Jet Black con cuciture in Magic Red su sedili, pannelli portiera e leva del cambio. Il volante rivestito in pelle infine, ha il bordo inferiore piatto, ulteriore vezzo dal sapore sportivo.
Sistemi di sicurezza. La nuova variante del modello offre di serie Opel Eye di seconda generazione con riconoscimento dei segnali, lane departure warning, indicatore della distanza di sicurezza, forward collision alert e telecamera posteriore. Non mancano poi i fari bi-xeno Afl+ con distribuzione variabile del fascio luminoso e funzione di cornering.
Ritocchi al telaio. La versione BiTurbo dell'Astra si differenzia dalle altre anche per alcuni interventi alle sospensioni: le boccole di questa versione sono state modificate, le molle irrigidite e l'assetto ribassato. L'asse posteriore è stato infine rivisto per ridurre i fenomeni di rollio della cassa. I clienti possono infine richiedere il telaio adattativo FlexRide, che offre le modalità di guida Standard, Tour e Sport.
Fabio Sciarra
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