La Spyker ha raggiunto un accordo con la cinese Zhejiang Youngman, che consentirà di sviluppare una nuova gamma di vetture basate sulla piattaforma Phoenix e di portare sul mercato una nuova Suv sportiva. Il marchio olandese Spyker, gestito da Victor Muller e reduce dalla rocambolesca esperienza Saab, ha trovato proprio nella Youngman, rifiutata dalla Gm come acquirente del marchio scandinavo, il partner giusto per risollevarsi dalla crisi e intraprendere nuovi progetti.
La causa con la General Motors. Proprio per l'intricata vicenda legata alle trattative, la Spyker ha recentemente citato la General Motors in giudizio, chiedendo ben tre miliardi di dollari e schierandosi così apertamente dalla parte dei nuovi finanziatori orientali. È di oggi la notizia di una richiesta di proroga di 30 giorni da parte della Casa americana, che vuole prepararsi al meglio per il contrattacco.
Doppia joint-venture. La Youngman investirà circa 10 milioni di euro per acquisire il 29,9% di Spyker e, grazie alla cessione in licenza della piattaforma tecnica Phonenix per 80 milioni di euro, già siglata nel 2011 e mai utilizzata fino a oggi, porterà avanti lo sviluppo di una nuova gamma di veicoli premium. La joint-venture prenderà il nome di Spyker Phoenix e sarà controllata per l'80% dalla Youngman, che si pone l'obiettivo di vendere le proprie vetture anche al di fuori dei confini cinesi. Tra i progetti potrebbero figurare una berlina di lusso, una crossover e una berlina media, nata dalle ceneri dell'erede della Saab 9-3.
Le sportive. Sul fronte dei modelli più prestigiosi, la Spyker potrà invece portare a termine lo sviluppo della sport utility (il cui debutto è previsto nel 2014) ipotizzata per la prima volta nel 2006 con le concept D12 e D8, anche se non si conoscono le basi tecniche sulle quali il veicolo sarà sviluppato. Per questo progetto la Youngman investirà 25 milioni di euro, pari al 75% dell'importo totale previsto nella nuova joint-venture denominata Spyker P2P. L.Cor.
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