La Xiaomi SU7, prima auto del marchio tech, ha riscosso più successo di quanto inizialmente preventivato. Tanto da far rimandare - probabilmente - l'espansione globale dell'offerta e, dunque, l'arrivo sul mercato europeo. Il debutto nel Vecchio continente sembrava una cosa imminente, dopo che il costruttore ha esposto un esemplare della berlina elettrica a Parigi, ma dalla Cina non arrivano buone notizie per chi la sta attendendo: la Xiaomi, infatti, ha annunciato che non ci sono piani a breve termine per la vendita della SU7 in Europa e in altri mercati.
La fabbrica si amplia. Non è chiaro se questa decisione sia stata presa al lancio del progetto, oppure se le (tante) richieste dei clienti asiatici abbiano influito sul piano di lancio della vettura. Quello che è certo è che la Xiaomi ha portato a regime (100 mila auto all'anno) la sua fabbrica con due mesi d'anticipo rispetto al previsto e ha acquistato dei terreni per ampliare lo stabilimento così da arrivare a una capacità produttiva annua di 300 mila unità. Attualmente, le consegne ai clienti cinesi stanno procedendo al ritmo di 10 mila vetture al mese, con le liste d'attesa che si sono protratte fino a oltre 30 giorni. Numeri non ufficiali, che però disegnano un quadro in chiaroscuro: secondo alcuni analisti, infatti, attualmente la Xiaomi perderebbe fino a 10 mila dollari per ogni SU7 venduta. Un compromesso che potrebbe essere stato preventivato per far conoscere il marchio in ambito automobilistico in vista di un futuro incremento dei prezzi, magari già con la nuova Suv in arrivo, della quale trovate una ricostruzione e i primi dettagli sul numero di agosto di Quattroruote. Se e quando la SU7 arriverà in Europa, non aspettatevi di pagarla 27.900 euro come in Cina.
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