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Nuovi Modelli

Alfa Romeo Stelvio
I dettagli (inediti) sui collaudi in Svezia

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Dopo aver pubblicato le primissime foto spia delle nuova Alfa Romeo Stelvio, abbiamo raccolto maggiori informazioni riguardo ai test a cui il gruppo Stellantis sta sottoponendo la nuova Suv. Non ci sono conferme ufficiali, ma pare che la nuova segmento D sia in una fase di sviluppo che comporterà prove di oltre 1.000 ore con temperature fino a -30 °C. Questi test sono stati (e continueranno a essere) svolti ad Arjeplog, all'interno dello Stellantis Proving Ground Center: proprio da questa pista proverrebbero le foto spia che potete vedere nalla gallery qui sopra.

Perché in Svezia? Stando a una nostra fonte, i prototipi sono stati assemblati a Torino, in una sezione dedicata della fabbrica di Mirafiori (il modello di serie, invece, verrà prodotto a Cassino. D'accordo, ma a cosa serve provare un'auto del genere sul ghiaccio? Oltre a collaudare i vari sistemi di bordo a temperature estreme, gli esperti del Biscione mettono alla prova i primi muletti della Suv per confermare i dati raccolti durante lo sviluppo virtuale del modello e sui vari simulatori di guida. Le superfici innevate e ghiacciate consentono inoltre di effettuare svariati test specifici per la messa a punto della dinamica longitudinale (quindi frenate e accelerazioni) e laterale, tarando anche i sistemi elettronici di ausilio alla guida, come controllo della trazione ed Esp, giusto per citarne due.

Poi si va al caldo. Una volta terminata la fase di sviluppo invernale, i prototipi della nuova Alfa Romeo Stelvio verranno spostati nel sud dell'Europa (generalmente i costruttori vanno in Spagna per le sue temperature molto elevate). In questo secondo step di collaudi, la Suv verrà provata anche su varie piste (presto arriverà a Balocco), dove effettuerà oltre 1.500 ore di prove per la messa a punto finale. L'obiettivo, come per altri progetti, sarà quello di raggiungere dei target dinamici, che nel caso dell'Alfa Romeo saranno molto elevati. Sia in termini di piacere di guida, sia di tenuta in curva.

Test lunghissimi. Dopo questa fase (o, forse, anche in contemporanea), il costruttore avvierà le sessioni del cosiddetto "accumulo chilometrico", facendo percorrere a dei collaudatori (in gergo, i "mangiachilometri") le strade di tutta Europa, in condizioni climatiche molto diverse tra loro. Queste, però, sono solo le ultime fasi di sviluppo, che partono su dei banchi prova dove la meccanica viene fatta "girare" per migliaia di ore (per questo progetto si parla di circa 4 mila) per collaudare motori e batterie. Oltre a questo, sono previste delle sfiancanti sessioni di acquisizione di dati strumentali su strada (3 mila ore circa) e un migliaio di ore per la sola calibrazione dei software dei sistemi di assistenza alla guida.

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