Sotto il cofano c'è un corposo otto cilindri di ben 4.6 litri, rubato niente meno che alla Ford "Mustang", ma l'aspetto più stravagante è un altro, perché, per tenere a bada i 260 cavalli del "V8", i tecnici inglesi sono andati con mano pesante sull'intera architettura meccanica di questa "75": dimenticati il motore trasversale e la trazione anteriore, l'otto cilindri è stato piazzato longitudinalmente e la trazione è stata spostata sulle ruote posteriori, una soluzione che, a nostra memoria, non ha precedenti.

Già da fermo, al minimo, il V8 promette grandi soddisfazioni dal punto di vista acustico e bastano 2000 giri per ottenere un suono pieno, che tradisce senza mezzi termini le origini a stelle e strisce del propulsore. Corposo fin dai regimi più bassi, l'otto cilindri sale di giri con una buona progressione: i newtonmetri non mancano, ma devono fare i conti con le doti del cambio, un quattro marce che forse rappresenta l'aspetto meno indovinato di questa Rover.

È piuttosto morbido nei passaggi da una marcia all'altra, qualità che si fa apprezzare quando si va a spasso, ma, appena si sale con l'andatura, emergono i limiti della rapportatura: tutt'e quattro le marce sono un po' lunghette e ciò penalizza non poco le doti del motore, tanto più che non è prevista la selezione manuale da parte del pilota.