È nascosto in tre tasti a sinistra del volante il segreto della Honda CR-Z, la coupé ibrida in vendita da maggio. Schiacci il tasto Econ e la vettura viaggia come un'utilitaria: il motore s'addormenta, i consumi sono bassi, le emissioni pure ma le emozioni sono prossime allo zero. La colpa, o il merito, di un simile comportamento - dipende dai punti di vista - è dell'elettronica onnipresente capace di trasformare la CR-Z con la semplice pressione di un pulsante.

Tre modi. Quando non sopporti più la spia verde a forma di albero (serve a segnalarti che sta guidando in modo ecologicamente corretto) o l'indicatore di cambiata che ti suggerisce di utilizzare sempre la marcia più alta per risparmiare, allora affondi il dito sul pulsante "Sport". Esiste anche una soluzione intermedia, "Normal", una sorta di compromesso tra le due, ma non è molto entusiasmante.

Lo Sport le dà la sveglia. Andiamo su "Sport", allora. Come per magia, questa coupé compatta di 4,08 metri si sveglia dal letargo: il rumore dello scarico diventa cupo e carico di grinta e non è soltanto un trucco acustico. I cavalli che prima erano imbrigliati ora vengono sciolti di colpo. La risposta dei due motori, il 1.5 litri a benzina (adottato dalla Honda sulla Jazz distribuita negli Usa) e l'elettrico che insieme garantiscono 124 CV, è immediata; lo sterzo, poi, da molle che era, diventa più consistente e reattivo.

Ci si diverte. Grazie al baricentro basso, alla posizione di guida azzeccata e al peso contenuto (1.147 kg) la CR-Z sa farti divertire. Buona parte del merito va al cambio manuale a sei rapporti, una novità assoluta per la categoria delle ibride fedele alle trasmissioni automatiche. Insomma, avere la leva a disposizione permette finalmente di apprezzare di più l'intervento del modulo elettrico, che in fase di accelerazione assiste il motore principale, e consente anche di impostare una guida più dinamica. E quando la verve nnon è più necessaria, in coda al semaforo o negli spostamenti cittadini, reimposti di nuovo su "Econ" per tagliare il conto al distributore.

Un occhio (anzi due) ai consumi. Detto questo, però, bisogna riconoscere che la CR-Z è una sportiva particolare, molto più impegnata nella riduzione dei consumi (la casa dichiara una percorrenza media di 20 km con un litro) che sul versante delle prestazioni, che comunque sono abbastanza buone (0-100 km/h in 9.9 secondi e 200 km/h di velocità massima). Gli "smanettoni" sono avvisati.

Una 2+2 per due. All'interno dell'abitacolo si sta comodi in due. I posti dietro sono adatti a bambini o servono come vano di carico supplementare. Per un adulto è già complicatissimo accedervi, visto che per reclinare e arretrare le poltrone davanti bisogna compiere ben due manovre. L'altra pecca della coupé giapponese è la scarsa visibilità posteriore a causa dell'inclinazione del lunotto e della conformazione della coda. Affascinante, invece, l'avveniristica strumentazione digitale raccolta nel quadro comandi (solo il contagiri è analogico): tutti gli indicatori risultano chiaramente leggibili e quando si fa buio sembra di essere su ponte dell'astronave di Star Trek. È anche per questi dettagli che si fa notare la CR-Z, una vettura fuori dal coro. E il prezzo (da 21.800 euro in su) è in linea con i suoi contenuti tecnici.

Da Amsterdam, Daniele Sparisci