Con la nuova 570S, alla McLaren hanno scelto un tema che non è granché originale, perché negli anni, di anti 911, se ne sono già viste molte: dall’Audi R8 alla recentissima AMG GT, giusto per citarne un paio. Ma li perdoniamo (sempre che abbiano bisogno del nostro perdono…) perché questa è una "911 fighter" dallo stile tutto suo. O meglio: dallo stile di famiglia, perché la 570S dimostra senza mezze misure la sua parentela con la 12C.
Primo contatto con la McLaren 570S
Caratteristiche. Soprattutto nel muso, riprende alcune linee che per la Casa di Woking sono ormai tipiche, e anche dietro, pur con una perfetta originalità, si riconosce una certa aria di famiglia. Le assonanze qui sono soprattutto con la 650S, anche se gli stilisti che l’hanno disegnata giurano sull’originalità della 570S: a loro dire, le superfici della nuova nata danno la sensazione del modo in cui l’aria si muove attorno alla vettura stessa. E pure all’interno c’è tutto quel che serve per riconoscere al primo colpo l’impostazione di Woking: la console stretta e lunga che confluisce idealmente nel tunnel, la strumentazione ben raccolta davanti agli occhi. Tutti elementi ormai tipici per una McLaren. Esattamente come le porte che si aprono verso l’alto le quali, tutto sommato, riescono a essere abbastanza comode, un dettaglio importante per un’auto che, a suo modo, si propone per un utilizzo quotidiano. Per quella maniacale attenzione al peso che da sempre li ossessiona, gli ingegneri inglesi hanno optato per la fibra di carbonio, con la quale è realizzata la cellula centrale. E per il resto, tutto quello che non è di carbonio è di alluminio, materiale che è stato utilizzato anche per il motore, un 8 cilindri a V con due turbocompressori: una vecchia conoscenza, perché di base è lo stesso 3.8 litri della 12C con qualche aggiornamento, come dimostra la sigla di progetto, identica ma con l’aggiunta della E finale (M838TE), che sta per Evolution.
Motore. Il risultato sono 570 cavalli, che grazie alla sovralimentazione sono molto ben distribuiti, cosicché l’auto reagisce con vigore già ai regimi bassi e intermedi, per poi allungare fin oltre gli 8.000 con una progressione entusiasmante. Il motore fa coppia perfetta con il cambio, un sette marce a doppia frizione che arriva dritto dall’Italia. È infatti prodotto dalla piemontese Graziano. I passaggi da una marcia all’altra sono veloci, puntuali e, anche in scalata, non fa mai mancare la marcia al momento giusto. Come la 911 turbo che ha nel mirino, la 570S è un’auto velocissima capace di andare anche piano. Riesce persino a essere confortevole, all’occorrenza: insomma, ha tutto quello che serve per farsi apprezzare nella vita di tutti i giorni. Non dimentica mai di essere una McLaren, però, e basta mettere mano ai due manettini sulla console per farle cambiare umore.
"T" come Track. Quando si sceglie questa modalità la 570S diventa semplicemente entusiasmante, un oggetto per intenditori capace di far riscoprire il piacere di guidare. Avantreno e retrotreno hanno un dialogo continuo, serrato, che infonde sicurezza al pilota. Un discorso che vale anche alle alte velocità, dove l’aerodinamica gioca un ruolo molto importante, così come la distribuzione delle masse, che ha un ruolo di rilievo. Il classico 50/50 qui è sostituito da una leggera prevalenza del retrotreno, sul quale grava circa il 58% del peso. Un modo per garantirsi grande motricità e un avantreno che s'infila davvero ovunque. Un insieme notevolissimo, completato da uno sterzo che è forse uno degli elementi meglio riusciti della 570S: prontezza, precisione e progressività si fondono alla perfezione e lo rendono perfetto sia su strada sia su pista. Che poi, diciamolo, la capacità di regalare soddisfazione sia in mezzo al traffico sia sui cordoli è uno dei punti di forza della 570S. È questa polivalenza, infatti, che la rende una candidata perfetta per il ruolo di anti 911.
Alessio Viola
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