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Toyota Aygo
Al volante della X-Cite

Massimo Mambretti da Copenaghen, Massimo Mambretti
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La versione 2.2 dell’Aygo, ovvero l’evoluzione della seconda generazione della citycar Toyota, punta sulla sobrietà. Infatti, si allinea alle normative antinquinamento Euro 6.2 del 2020 e rinuncia a enfatizzare con la colorazione nera il motivo a X che domina il frontale. Quindi, giocando sull’omogeneità dei cromatismi esterni della maggiore parte degli allestimenti e sulla ridefinizione di alcune sovrastrutture della carrozzeria veste in maniera più sobria della precedente. Ovviamente, tanto nel caso della proposta a cinque porte quanto in quello della tre porte.

Più potenza per consumare meno. La nuova edizione dell’Aygo affida il rispetto delle future norme omologative a una profonda rivisitazione del motore a tre cilindri a benzina da un litro. Ora, sviluppa 72 anziché 69 CV e una coppia di 93 invece che di 95 Nm, vanta un rapporto di compressione più elevato del precedente e utilizza inedite componenti e soluzioni che riducono gli attriti interni e che migliorano l’alimentazione, la combustione e lo scarico. Il risultato non si riflette granché sulle prestazioni, poiché tocca sempre i 160 all’ora e raggiunge i 100 orari con partenza da fermo in 13,8 anziché in 14,2 secondi. Tuttavia, secondo la Casa assicura percorrenze medie (in base alle norme NEDC) che variano da 23,8 a 25,6 chilometri con un litro ed emissioni tra 86 e 97 gr/km di CO2 in base al fatto che il motore s’interfacci con il cambio manuale o con quello robotizzato, entrambi a cinque marce.

Indole pacata. L’Aygo si conferma una cittadina perfetta anche nell’edizione 2018. Infatti, l’aggiornamento del motore genera un campo di utilizzo regolare ai bassi regimi e un po’ più ampio rispetto al passato nell’uso cittadino, dove si possono affrontare le basse andature e le moderate variazioni di velocità senza dovere ricorrere frequentemente al cambio. Insomma, in queste situazioni si può contare su una buona elasticità che, tuttavia, non si pone come base per fare affiorare un’apprezzabile vivacità semplicemente affondando un po’ l’acceleratore. Per farla un po’ emergere occorre superare con determinazione i 3.500 giri. L’obiettivo di tenere a bada consumi ed emissioni a 360 gradi ha portato in dote all’Aygo anche rapporti superiori del cambio decisamente lunghi, quindi nell’uso extraurbano per avvantaggiarsi di riprese un po’ leste è facile dovere scalare anche un paio di marce.

Più confortevole che agile. L’aggiornamento dell’Aygo si è esteso anche nei territori della guidabilità e del confort. Nuove regolazioni dell’assetto e una differente taratura della servoassistenza, che tuttavia non annienta la scarsa omogeneità con cui il comando risponde ai comandi, instaurano un feeling migliore rispetto al passato tra chi guida e la vettura. Tuttavia, sui percorsi tortuosi l’omogeneità della guida impone ancora di giocare d’anticipo con il volante prima di affrontare le curve ed è sempre attaccata dal rollio. In ogni caso, l’Aygo non presta il fianco a critiche a livello di tenuta di strada e affidabilità. La nuova taratura delle sospensioni unitamente all’adozione di un inedito contralbero d’equilibratura del motore e all’estensione della coibentazione dell’abitacolo si riflette positivamente sul confort. Su quest’ultimo, ora, si riversa solo in alcune fasi di funzionamento del motore la tonalità poco armoniosa con cui si esprime la maggiore parte delle unità a 3 cilindri.

Al volante della X-Cite

Famiglia molto articolata. La nuova Aygo è offerta solo con il motore da un litro a benzina con 72 CV negli allestimenti x-cool, x-play, x-fun, x-cite e x-trend. I loro equipaggiamenti includono sempre l’avviso di superamento della corsia di marcia e il Pre-Collision System nonché, con la sola esclusione dell’allestimento entry-level che tra l’altro è l’unico disponibile per l’Aygo tre porte, il sistema d’infotainment che integra le connettività con Apple CarPlay e Android Auto. Infine, tutte le versioni a cinque porte possono essere equipaggiate con il cambio robotizzato. I prezzi vanno da 11.850 a 15.900 euro.

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