Sfumato il debutto previsto al Salone di Ginevra, la terza generazione della Hyundai i20 è quasi pronta a sbarcare sul mercato italiano. La cinque porte coreana arriverà nelle concessionarie solo a ottobre, ma noi abbiamo già avuto l’opportunità di toccarla con mano e di guidare in anteprima assoluta un esemplare di pre-serie.
Una vera rivoluzione. La i20 è la prima Hyundai a seguire il nuovo corso stilistico della Casa battezzato Sensuous Sportiness, sportività sensuale. La carrozzeria ha una sagoma atletica ed è più bassa (-24 mm) e più larga (+30 mm) della progenitrice, rispetto alla quale crescono anche il passo (+10 mm) e la lunghezza complessiva (+5 mm, per un totale di 404 cm). La sensualità è invece figlia di una sapiente alternanza di linee curve e tese e di superfici concave e convesse. Altri segni particolari sono l’originale montante posteriore, le luci che si allungano verso la fiancata e i paraurti, così spallati da far sembrare l’auto più larga.

Minimalismo hi-tech. L’abitacolo ha a sua volta un look personale, con dettagli dall’aspetto moderno e tecnologico e pochi pulsanti concentrati sulla console. Molti comandi possono essere gestiti a voce o attraverso il touch screen centrale, che misura 10,25 pollici sugli esemplari con allestimenti più completi e 8 pollici su quelli d’accesso alla gamma. Comune a tutti è invece la strumentazione digitale, sempre da 10,25 pollici, che cambia colore e grafica in base alla modalità di guida selezionata tra Comfort, Eco oppure Sport.
Al passo con i tempi. Il sistema d’infotainment è di ultima generazione, con alcune funzioni evolute ancora poco diffuse nella categoria, come la ricarica induttiva per lo smartphone e la connettività wireless per Apple CarPlay e Android Auto. In presenza del pacchetto Bluelink i servizi di bordo potranno includere informazioni sul traffico in tempo reale, sulla disponibilità di parcheggi e sul prezzo dei carburanti nelle vicinanze dell’auto.

Viaggio nello spazio. La plancia e i pannelli delle porte impiegano tanti tratti orizzontali per sottolineare la spaziosità dell’abitacolo. La posizione di guida è confortevole e i centimetri abbondano anche nella zona posteriore, sia per le gambe, sia per la testa. Neppure il posto centrale è tanto sacrificato, con il pavimento quasi piatto e solo un lieve rigonfiamento dello schienale. Il bagagliaio ha una capacità dichiarata di 351 litri, 25 più che sul modello precedente, ha una forma regolare e un leggero scalino tra la soglia e il piano di carico. Impossibile dare invece un giudizio sulle finiture, con tanti pannelli ancora di plastica grezza al posto di quelli definitivi.
C’è affinità di coppia. Al lancio, la gamma della Hyundai i20 sarà composta da tre motorizzazioni, tutte alimentate a benzina. Si tratta di un 1.2 aspirato da 84 CV e di due varianti del tre cilindri 1.0 T-Gdi, una da 100 CV e 172 Nm di coppia e l’altra da 120 CV e 200 Nm. Quest’ultima è sempre associata a un sistema mild hybrid a 48V, disponibile in opzione sulla versione meno potente, che sarà la probabile best seller sul mercato italiano. Nel nostro primo contatto abbiamo guidato proprio questo mille turbo, abbinato a un cambio robotizzato a doppia frizione Dct con sette rapporti, che costituisce una pratica alternativa al nuovo manuale a sei marce iMT. Motore e cambio fanno un ottimo gioco di squadra. Il primo ha un temperamento vivace sin dai bassi regimi e una progressione regolare, grazie anche al contributo dell’unità elettrica che fornisce una coppia aggiuntiva in fase di spunto. Il secondo innesta una marcia dopo l’altra con dolcezza e discreto tempismo.

Doppia personalità. Così configurata la Hyundai i20 si presta bene a varie tipologie d’impiego. Il salto generazionale l’ha resa più macchina, valida come vettura da famiglia ma adatta anche ai più giovani. Se guidata con attenzione, la piccola coreana si può avvicinare al traguardo dei 20 km/litro, ma con il suo brio è pronta ad assecondare anche chi vuole una guida più dinamica. Con cerchi da 17 pollici e pneumatici 215/45, la i20 sfrutta bene la taratura sostenuta dell’assetto e disegna le traiettorie con precisione. Il rovescio della medaglia è rappresentato da qualche contraccolpo sullo sconnesso, mentre restando in tema di confort la silenziosità è nel complesso buona.
Prime indiscrezioni sui prezzi. Il listino della i20 è ancora in via di definizione ma qualche informazione di massima già trapela, a partire dal fatto che gli allestimenti saranno tre. Il più ricco potrebbe prendere il nome Bose dal pregiato impianto stereo con sette altoparlanti che farà da fiore all’occhiello alla sua dotazione. La versione intermedia dovrebbe già montare di serie lo schermo grande al centro della plancia e molti dei sistemi di sicurezza e di assistenza alla guida disponibili su questo modello. Nel catalogo i20, va ricordato, spiccano l’evoluto sistema di frenata d’emergenza che riconosce i pedoni e i ciclisti, lo Smart Cruise Control che interagisce con le mappe del navigatore, il monitoraggio della zona posteriore in retromarcia e quello degli angoli ciechi, l’assistenza al parcheggio, il mantenimento della corsia di marcia e il commutatore automatico per gli abbaglianti. Senza considerare gli incentivi varati dal governo, i prezzi dovrebbero partire da circa 16.500 euro, una soglia d’ingresso dunque più bassa rispetto a quella del modello uscente.
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