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Citroën ë-C3
Spigliata nel traffico ed essenziale: ecco come va l'elettrica "pop"

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In attesa di un secondo passaggio a Vairano, per la consueta prova, siamo al nostro primo assaggio su strada della nuova Citroën C3, già protagonista della copertina di Quattroruote di maggio. Un’auto di cui si è parlato molto, non solo per la sua ultima evoluzione - è diventata quasi una piccola Suv - ma soprattutto perché, nel segmento delle compatte, punta a rendere l’elettrico abbordabile. Nella versione a batteria, ë-C3, il modello ha infatti prezzi che partono da 23.900 euro: l'abbiamo guidato in Austria, a est di Vienna e non lontano da Trnava (Slovacchia), la città in cui viene assemblato.

Sinergie e semplificazione. Prima, però, è bene capire come la Citroën, continuando a produrre in Europa, sia arrivata a lanciare nel segmento B una Bev sotto i 25 mila euro (ricordando che nel 2025 seguirà una versione ancora più economica, con autonomia di 200 km e un listino che partirà sotto i 20 mila). Anzitutto (e questo vale anche per la C3 a benzina), la Casa ha semplificato al massimo l’offerta (solo due allestimenti, You e Max), snellendo così i processi produttivi. Le dotazioni di serie, poi, si concentrano su ciò che per il cliente-tipo ha maggiormente valore, rinunciando perfino a un quadro strumenti tradizionale (in luogo di una sorta di head-up display) e, volendo, anche al touchscreen dell'infotainment, sostituito da una smartphone station nella verisone base. La Citroën ha inoltre sfruttato una piattaforma del gruppo Stellantis, la Smart Car - che condivide parti con la Cmp made in PSA - nata con respiro globale e condivisa tra i brand del gruppo, generando così importanti economie di scala. Nel caso della C3 elettrica, infine, la scelta di montare batterie al litio-ferro-fosfato anziché nichel-manganese-cobalto ha generato, da sola, un risparmio di circa il 20%.

Spigliata nel traffico ed essenziale: ecco come va l'elettrica "pop"

Come va. Tutto questo non significa guidare un’auto spartana. Sulla nuova C3, per esempio, sono di serie le sospensioni con fine corsa idraulici (anziché meccanici) progressivi, che addolciscono i passaggi sugli ostacoli e sui fondi più butterati. Sul piano acustico, invece, la francesina lascia passare qualche fruscìo, specie alle alte velocità. Alte fino a un certo punto, in realtà, perché la marcia è deliberatamente limitata a 135 km/h, per preservare l’autonomia. L’accelerazione da 0 a 100 km/h è di 10,4 secondi), solo due decimi più rapida di quella della C3 a benzina. I numeri però non dicono tutto, perché lo spunto in partenza al semaforo e in ripresa sono più vivaci, pur non regalando emozioni. Guidando in alto e con un buon controllo sulla strada, i 113 CV del powertrain elettrico garantiscono andature fluide, ben tarate sui ritmi cittadini e sulle mansioni che una compatta elettrica deve svolgere. Stesso discorso per la batteria, che è da 44 kWh lordi e promette 320 km di autonomia, con consumi nel combinato di circa 17,1 kWh per 100 km. In città l'elettrico diventa più efficiente (11,4 kWh è il dato che ci ha comunicato il computer di bordo a fine sessione), ma forse non al punto di garantire gli oltre 450 km promessi dalla Casa: lo verificheremo in sede di prova. Infine, anche in questa sua ultima evoluzione la C3 non trascura la praticità: il bagagliaio è cresciuto, offre 300 litri veri e la sua bocca è pronta a fagocitare borse e valige. Occhio, però, al corposo "gradino" tra pavimento e soglia di carico.

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