Napoli capitale dei veicoli abbandonati: mezzi fantasma, lasciati in sosta su strada pubblica senza l’assicurazione obbligatoria RC, né la revisione periodica ministeriale. Dalle auto agli autocarri, passando per furgoni, moto, scooter, ciclomotori e quadricicli, fino a gru e rottami non identificabili. Fenomeno pericoloso perché quei mezzi occupano spazio e ostacolano la circolazione, a volte diventando anche dei nascondigli per droga o armi. O coprendo tombini, proprio sopra i cunicoli utilizzati dalla criminalità per viaggiare nella città sotterranea. Diversi sono gli agenti impegnati per arginare il problema: la punta di diamante è il Nucleo veicoli abbandonati (all’ordine di Luciana Tramontano) della Polizia municipale, affiancato dai Nibbio dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico (Polizia di Stato) e dai Carabinieri. Si viaggia al ritmo di 3.500 rimozioni l’anno, così da migliorare decoro urbano e igiene ambientale.
Cittadini preziosi. I residenti dimostrano continuamente senso civico. Dopo aver individuato i veicoli sospetti, interrogano il sito web "Il portale dell’Automobilista" del ministero delle Infrastrutture (basta inserire la targa) per scoprire al volo se il veicolo è in regola. Se mancano assicurazione e revisione, è sufficiente indicare i mezzi a polizialocale.veicoliabbandonati@comune.napoli.it. Il più attivo è l’avvocato Fabio Procaccini, che ha già scovato 800 "mine vaganti", 500 delle quali rimosse. Fra le zone più battute dalla Polizia ci sono luoghi di una bellezza mozzafiato come Forcella, Maddalena, Quartieri Spagnoli, Sanità, Vomero, e quelle periferiche di Poggio Reale, Rione Traiano, Scampia, Secondigliano. Complesso il lavoro delle Forze dell’ordine: in spazi angusti, i carri attrezzi si destreggiano fra palazzi e altre auto parcheggiate irregolarmente. Una lotta senza fine, visto che dopo poco tempo subentrano altri mezzi abbandonati.
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