La notte di Las Vegas non è fatta per essere ordinata. Luci, rumore e soprattutto imprevisti: sulla Strip succede sempre qualcosa e la FP2 non ha fatto eccezione. Tra un tombino saltato, una pista ancora troppo scivolosa e le squadre costrette a improvvisare, il nome in cima alla classifica è tornato quello di Lando Norris.
McLaren in testa
Che Norris potesse stare davanti non era una follia, ma dopo una FP1 complicata dal graining evidente e dalla poca fiducia con l’asfalto scivoloso, immaginare una McLaren al comando non era il pronostico più scontato da fare. Alla fine della sessione, Lando ha comunque segnato un crono 1:33.602 con gomma soft che gli vale il miglior giro del venerdì. Gli ingegneri di Woking hanno abbandonato le scelte estreme sulle ali e alleggerito l’anteriore, trovando una finestra più gestibile sul giro secco, migliorando il feeling generale della vettura per stessa ammissione del pilota inglese.
Antonelli subito veloce
Secondo posto per Andrea Kimi Antonelli: il rookie della Mercedes, al debutto assoluto su questo tracciato, ha mostrato una maturità tecnica che ormai non stupisce più. Anche se sono ancora prove libere e tutto resta incerto, l’aver chiuso la giornata a 29 millesimi dal leader del campionato fa sicuramente morale.
Leclerc terzo, ma con un brivido finale
Charles ha portato la sua Ferrari al terzo posto e con mezzo sorriso: il ritmo c’era, ma il problema arrivato negli ultimi minuti lo ha spedito in una via di fuga quando avrebbe voluto provare il giro “buono” con la soft. Ferrari, quindi, con dati solo parziali e con un cambio da sostituire. Per fortuna il problema è arrivato a fine turno, senza intaccare il lavoro dell’intera sessione.
La star inattesa: un tombino
A Las Vegas può succedere di tutto, ma forse nessuno si aspettava di veder saltare un altro tombino com’era già successo nel 2023. La FP2 è stata sospesa una prima volta a causa di una copertura ballerina in curva 17, poi nuovamente interrotta. E alla fine: tutti ai box per le riparazioni del caso.
Questa volta non ci sono stati danni alle vetture e la direzione gara prudente, forse troppo, ma alla fine è giusto così. I piloti sono rimasti con un solo tentativo utile sulla soft, e per alcuni – tra cui Leclerc, Verstappen, Hamilton, Russell - nemmeno quello.
Chi si è visto e chi no
Alle spalle del trio di testa, la situazione si fa subito più sfumata. Nico Hülkenberg ha portato la Sauber in quarta posizione, confermando un buon feeling sul giro secco e infilando una prestazione che vale ancora poco, ma fa comunque morale. Poco più indietro si sono messe in mostra le due Racing Bulls, con Hadjar e Lawson separate da appena otto millesimi e comunque entrambe nel raggio dei tre decimi dalla McLaren: un bel segnale di compattezza per il team faentino, anche se il quadro generale è ancora troppo nebuloso per sbilanciarsi.
Giornata più complicata, invece, per George Russell, soltanto settimo e con oltre quattro decimi di ritardo dal compagno Antonelli; non è andata meglio agli altri big rimasti fuori dalla lotta al vertice. Albon, Verstappen e Hamilton hanno completato una top ten che sembra più un collage di occasioni mancate che un’immagine reale dei valori in campo. Oscar Piastri non è andato oltre il quattordicesimo tempo, frenato dall’unico tentativo sulla soft abortito in anticipo.
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