
Circuito della Sarthe, un anno dopo. Sono passati dodici mesi dalla grande débâcle del 2010 quando, delle quattro Peugeot 908 HDi in gara (e tutte ai primi posti), nessuna vedeva il traguardo per le rotture meccaniche, lasciando così spazio a una trionfale tripletta delle Audi. Ora si torna in pista, ma nel frattempo tutto è cambiato: regolamento, motori, macchine. I colossali V10 e V12 a gasolio hanno lasciato il posto a propulsori più compatti, ma altrettanto sofisticati. A Ingolstadt si è optato per un compatto e leggero V6 monoturbo, mentre la Casa del leone ha scelto l'architettura del V8 a 90° abbinato a due turbine. Si resta sempre nel diesel, naturalmente, perché il regolamento continua a favorire questa soluzione tecnica, ma la cubatura è stata ridotta da 5.5 a 3.7 litri per potenze nell'ordine dei 550 CV. Infine, anche l'Audi ha adottato, per la sua R18 TDi, la carrozzeria chiusa, abbandonando la formula della Sport prototipo barchetta del passato per una linea più filante; sulle vetture è spuntata una pinna longitudinale, imposta dal regolamento nel tentativo di ridurre i rischi di insufficiente deportanza in caso di perdita di aderenza.
Prestazioni elevate. Nonostante tutto questo, i tempi sul giro non sono peggiorati di molto. Le prime prove libere lo hanno dimostrato: il primo pilota a scendere sotto il muro dei 3'30" sui 13 km di tracciato è stato Simon Pagenaud che, con la nuova 908, ha fatto fermare i cronometri sul tempo di 3'29"558. Ma nella giornata di test del giorno di Pasqua, reintrodotta quest'anno per verificare lo stato di forma delle vetture nuove, il recordman di vittorie a Le Mans (otto) Tom Kristensen si è spinto al limite di 3'27"687, a soli 8 secondi dalla pole position dello scorso anno. Ancora: in quell'occasione, le prime sette vetture hanno fatto segnare tempi racchiusi in uno spazio di soli 6 decimi, quindi rivelando prestazioni vicinissime tra loro.
Sfida tra piloti. Il grande equilibrio trasformerà anche la 24 Ore 2011 anche in una prova di abilità tra i piloti: con prestazioni così simili, non è ammesso il minimo errore. L'Audi si affida all'esperienza dell'equipaggio più maturo, quello composto da Kristensen, Capello e McNish, e a due formazioni più giovani, costituite dai vincitori dello scorso anno Bernhard, Dumas e Rockenfeller e da Fassler, Lotterer e Treluyer. Tre sono anche le Peugeot ufficiali, guidate rispettivamente da Davidson, Gené e Wurz (gli ultimi due, insieme a David Brabham, hanno regalato nel 2009 l'unico successo fin qui ottenuto alla Casa francese), Sarrazin, Montagny e Minassian e Bourdais, Pagenaud e Lamy. A queste si aggiunge la "vecchia" 908 HDi, debitamente aggiornata e affidata al team Oreca che schiera Lapierre, Duval e Panis. Il lotto delle LMP1 è completato poi da Lola, OAK Pescarolo, Zytek e Aston Martin, tutte con l'ambizione di ben figurare alle spalle delle imbattibili diesel.
Le altre classi. Più che alla dozzina di LMP2 ammesse alla gara, a suscitare l'interesse di pubblico e appassionati saranno le Gran Turismo: anche in questo caso, è cambiato il regolamento che ora prevede una suddivisione tra LM GTE Pro e LM GTE Am, con quest'ultime affidate a un solo professionista tra i tre previsti. Da seguire sarà la battaglia tra le nuove Ferrari 458 Italia e le BMW M3 GT, con Porsche 911 RSR e Chevrolet Corvette C6 ZR1 a fare da terze incomode. Il team italiano AF Corse ripone molte delle sue speranze sulla 458 Italia guidata da Fisichella, Bruni e Vilander; la seconda vettura schierata sarà guidata da Kauffman, Waltrip e Aguas. Altre Rosse saranno impiegate da team farncesi, inglesi e tedeschi. Quanto alle BMW, saranno solo due le vetture in gara, guidate rispettivamente da Farfus, Jorg Muller e Dirk Werner e Priaulx, Dirk Muller e Hand. La categoria GTE Am, infine, è popolata a sua volta da Ferrari F430, Porsche 991, Corvette, Aston mArtin e da una Ford GT.
Leggende in pista. L'unica gara di contorno alla 24 Ore, come da tradizione, è quella per vetture storiche, riservata alle auto che hanno costruito la leggenda di Le Mans: in pista, sabato mattina, scenderanno splendide memorie del passato, dalle Aston Martin DB3 alle Frazer Nash, dalle Maserati 450S alle Jaguar C-Type, senza trascurare Cobra, Ferrari e un'indimenticabile Alfa Romeo TZ1.
Emilio Deleidi
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