Promosso a pieni voti: dopo due mesi di sperimentazione, tra marzo e aprile di quest'anno, il pod di NExT (società padovana fondata da Tommaso Gecchelin) può vantarsi di essere sopravvissuto al traffico e al pavé di Milano. Veicolo modulare nato per molteplici usi, il pod si è esercitato nel cosiddetto van pooling, ovvero il trasporto di più passeggeri a richiesta. Di cosa si tratta? In buona sostanza, attraverso un'app per smartphone più persone possono condivedere lo stesso mezzo se le loro destinazioni si trovano lungo il medesimo percorso, così da ridurre traffico e inquinamento. Una sorta di alternativa a taxi, Uber, NCC, oltreché a tram, bus e metro.
Dalla teoria alla pratica. Attiva anche in Medio Oriente, NExT si avvale della collaborazione di Wayla, startup italiana che si occupa proprio di van pooling. Ma un conto è osservare il pod in pista, in condizioni... asettiche; un altro vederlo all’opera a Milano h24, col traffico dell’ora di punta, fra auto, bus, bici e monopattini elettrici, anche su strade strette "minate" da pavé e buche nell’asfalto. Soddisfacente il test, con gli utenti che hanno viaggiato gratuitamente dopo la prenotazione: il veicolo, guidato da un pilota in carne e ossa, si è mosso con una certa agilità trasportando nove passeggeri in centro e in periferia. Lungo 3,38 metri, largo 2,42 e alto 2,9, con 900 litri di vano per i bagagli, mosso da una batteria al litio di 88 kWh, il pod di NExT ha percorso mediamente 350 km con una ricarica. Per il "pieno" di elettroni, il mezzo s’è avvalso di una colonnina veloce a San Donato Milanese, caricando con potenze fino a 80 kW per passare dal 20 all’80% in un’ora circa. Le stazioni in città, invece, sono servite per i rabbocchi, tendenzialmente più lenti. Sempre stando ai dati dichiarati, il pod può contare su 204 CV e su una velocità massima di 100 km/h, logicamente mai raggiunta in città.
Un "transformer". Durante il test, non si sono verificati incidenti con altri veicoli, né sinistri di altra natura: comunque, il pod è coperto da assicurazione obbligatoria Responsabilità civile, a tutela di passeggeri e altri utenti. Sono salite a bordo fino a 10 persone, ossia il guidatore più i nove passeggeri seduti, mentre l’algoritmo di Wayla calcolava il percorso ottimale per il mezzo tenendo conto delle richieste dei consumatori e anticipando i tempi di percorrenza. Tuttavia, la modularità del pod lo rende adatto a ospitare più passeggeri e infatti c'è già posto per altri 13 utenti in piedi, per un totale di 22. Volendo, il veicolo può fare anche da motrice per altri moduli, altra configurazione sperimentata a Milano. A questo punto, è inevitabile chiedersi se ci sarà uno sviluppo "autonomo": e infatti, se in futuro le normative europee e italiane lo consentiranno, Gecchelin pensa già a un servizio di van pooling robotizzato su determinate tratte, per esempio la direttrice dall’aeroporto di Linate al cuore della città. Analoghi sviluppi saranno valutati per servizi di commercio in movimento, assistenza sanitaria, trasporto merci: dopo la prova della giungla d'asfalto, la strada è in discesa.
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