Servizi
How to
Fleet&Business
FORUM
seguici con
NEWS
seguici con
LISTINO
seguici con
USATO
seguici con
How to
seguici con
Fleet&Business
seguici con

Le storie e le auto delle nostre estati: da quelle che hanno inaugurato la motorizzazione di massa a quelle che ci accompagnano tutti i giorni, o che popolano i nostri sogni e ci fanno guardare lontano. Buona lettura sotto l’ombrellone! E buone vacanze

Viabilità

Autostrade e pedaggi
Telepass, UnipolMove, carte: così si salta la coda

SFOGLIA LA GALLERY

Estate, tempo di viaggi, vacanze, libertà. Tutto molto bello, ma poi arriva… il casello. Che, nei giorni di esodo estivo, significa coda. Ora, sottrarsi a questo a balzello, magari con un sistema più pratico come quello del bollino da applicare al parabrezza come accade in Paesi vicini al nostro (a iniziare è stata la Svizzera, seguita da Austria, Slovenia e così via), sarebbe fantastico, ma la complessità della nostra realtà, con almeno 24 società di gestione che si dividono la rete, un’estensione delle arterie a pedaggio che supera i 7 mila chilometri e tratte autostradali utilizzate come tangenziali cittadine, rende l’ipotesi poco realistica. Qualcuno (come la Pedemontana Lombarda) ci sta provando con il sistema free flow (passaggio sotto portali di lettura targa e telepedaggio senza sosta), ma per gli utenti occasionali il pagamento si trasforma in una procedura macchinosa che ha già suscitato molte proteste. Allora, non resta che cercare di attrezzarsi con i sistemi saltafila attuali, che qualche vantaggio (almeno in prossimità delle barriere) lo danno. 

Il telepedaggio. Un tempo, qui avremmo scritto Telepass. Ideato, sviluppato e introdotto da quella che allora si chiamava semplicemente Autostrade (poi diventata Autostrade per l’Italia), questo sistema, che prevede un dispositivo di bordo (transponder) e una ricevente al casello, era l’unico esistente per il pagamento elettronico a distanza del pedaggio. Una forma di monopolio finita solo di recente, con l’apertura del mercato ad altri operatori che utilizzano una tecnologia compatibile. Così, oggi, ai caselli troviamo cartelli a fondo giallo con la scritta Telepedaggio al posto di Telepass e la bandierina della UE (non ancora dappertutto, ma la sostituzione è in corso): significa che quella corsia è abilitata all’utilizzo anche di dispositivi diversi da quelli della Telepass, intesa come società (nel frattempo uscita da Aspi e rimasta nella galassia di proprietà della famiglia Benetton). L’unico alternativo disponibile, nell’attesa dell’arrivo di altri e già annunciati operatori, al momento è UnipolMove, emanazione del gruppo assicurativo UnipolSai, utilizzabile su quasi tutta la rete nazionale a pagamento.  

Telepass, UnipolMove, carte: così si salta la coda

La scelta. Quale sistema è il migliore? Dal punto di vista del funzionamento, non ci sono differenze, quindi il criterio di selezione è meramente economico. Il problema è che la giungla delle offerte dei due operatori è diventata quasi simile a quella delle società di telefonia mobile o delle piattaforme di streaming, quindi orientarsi può essere complicato. Anche perché entrambi i sistemi sono diventati una sorta di moneta elettronica che, grazie all’abbinamento con le app, può essere utilizzata per mille altri scopi, dal pagamento dei parcheggi alle assicurazioni fino allo skipass invernale. Bisogna, quindi, studiare bene le proposte, cercando magari di sfruttare le offerte che eliminano il canone mensile almeno per un certo periodo iniziale (la guerra per accaparrarsi i clienti è aperta) e sforzandosi di capire quale sia lo schema tariffario più adatto alle proprie esigenze. Se, per esempio, si viaggia in autostrada poco e soprattutto d’estate, esistono soluzioni pay-per-use con canone da pagare solo in caso di effettivo utilizzo dell’apparecchio di bordo. Esiste anche il Telepass prepagato, ma è attivo solo in Campania e Sicilia.  In ogni caso, comune è il vantaggio offerto da entrambi i sistemi: corsie riservate almeno in prossimità del casello, pagamento pratico (niente ricerca affannosa del portafoglio, ecc.) e senza sosta (a bassa velocità, però!).

Le carte. In principio, anche in questo caso, c’era solo la Viacard, una carta (prepagata o con addebito in conto corrente) emanata dalla stessa società Autostrade e utilizzabile nelle piste riservate ai caselli, dotate di apposita segnaletica. A un certo punto, anche questo monopolio, come quello del Telepass, è finito, e le società autostradali si sono attrezzate per accettare il pagamento automatico, oltre che con la Viacard che è sopravvissuta, anche con i bancomat e tutte le più comuni carte di credito o di debito. Meno rapido del telepedaggio, questo metodo è però di sicuro più comodo dell’utilizzo del denaro contante; oggi, poi, un numero crescente di porte è stato attrezzato per il pagamento contactless che velocizza ulteriormente le operazioni. In tutti i casi non è comunque necessario digitare il pin della carta; non si pagano commissioni per la transazione, a meno che non siano previste dalla propria banca. I tempi per il pagamento sono ovviamente più lunghi rispetto a quelli del telepedaggio, ma se tutto fila liscio l’attesa in coda è ragionevole, quindi vale la pena sfruttare questi sistemi. E, spesso, osservando le file delle corsie per il pagamento in contanti a casse perlopiù automatizzate (a meno che non compaia sul cartello a fondo bianco il simbolo di una mano, che allude alla presenza di un operatore), ci si chiede perché un maggior numero di persone non li utilizzi.   

COMMENTI([NUM]) NESSUN COMMENTO

ultimo commento
ultimo intervento

Autostrade e pedaggi - Telepass, UnipolMove, carte: così si salta la coda

Siamo spiacenti ma questo utente non è più abilitato all'invio di commenti.
Per eventuali chiarimenti la preghiamo di contattarci all'indirizzo web@edidomus.it