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Pacchetto sicurezza
Stretta contro i blocchi stradali

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Tra le misure approvate dal consiglio dei ministri nel "pacchetto sicurezza" c'è anche una stretta contro i blocchi stradali, ovvero "verso chi impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo, fenomeni che si stanno moltiplicando e che creano enormi disagi ai cittadini". Attualmente, la norma punisce questi comportamenti con una sanzione amministrativa: con il provvedimento appena approvato, invece, il blocco diventa reato penale nel momento in cui risulti "particolarmente offensivo e allarmante", per la presenza di più persone o per il fatto che sia stato promosso e organizzato preventivamente. A questo punto, resta da vedere se e come le misure diventeranno legge.

Si va sul penale. Le sanzioni più severe dovrebbero teoricamente avere una forza deterrente superiore: stando ad alcune fonti, la pena dovrebbe essere la reclusione da sei mesi a due anni; secondo altre, da due a quattro anni. L’obiettivo del provvedimento è arginare le manifestazioni di protesta degli attivisti di Ultima Generazione, che esigono dal governo Meloni un fondo di riparazione di 20 miliardi di euro come indennizzo per i danni causati all’ambiente. Fra gli episodi più recenti e gravi, la paralisi di viale Lucania a Milano proprio in uscita dall’autostrada A1, nel quadrante Sud della metropoli, coi mezzi diretti verso il centro città. Come sempre, i manifestanti si sono messi di traverso (uno di loro ha incollato la mano sull’asfalto), scatenando le ire di automobilisti e motociclisti. C’è chi ha minacciato di forzare la barriera umana e chi, prendendo i manifestanti per gambe e braccia, li ha trascinati a bordo strada, rischiando a sua volta una denuncia penale.

Reclusione subito? No. Se la norma diventasse legge, l’attivista con fedina penale pulita coinvolto in un blocco stradale non andrebbe in carcere. Volendo, potrebbe continuare a partecipare ad altri blocchi, in un ipotetico braccio di ferro contro il governo Meloni. Il motivo? Le misure cautelari scattano solo per pene sopra i cinque anni. Tutt’al più, potrebbe esserci la reclusione dopo numerose recidive, ossia con più condanne per diversi blocchi stradali. Attenzione, poi, alla continuazione del reato: per gli stessi illeciti, commessi in un certo lasso temporale e all'interno di un unico disegno criminoso, le pene non si sommano ma possono diminuire.  

Progetto di ampio respiro. Il pacchetto approvato comprende altre norme: tra queste, l’ok agli agenti di pubblica sicurezza a detenere un’arma privata senza licenza, provvedimenti contro le borseggiatrici in stato di gravidanza e contro chi truffa gli anziani. Molto critica l'opposizione: "Le notizie riportate dalle agenzie sul pacchetto sicurezza fanno presagire una stretta securitaria micidiale, con l'introduzione di ulteriori nuovi reati. Più armi, più repressione, più esibizione di muscolare potere. Per una donna al comando niente male", ha dichiarato in particolare Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera.

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