C'è una cosa che accomuna l'impianto serbo della Fiat, inaugurato questa mattina da Sergio Marchionne insieme primo ministro Mirko Cvetkovic, con lo stabilimento Vico di Pomigliano: una grande scritta "Noi siamo quello che facciamo" (in serbo Mi smo ono sto stvaramo). Kragujevac e la cittadina campana hanno, dunque, lo stesso motto, all'insegna del quale da fine maggio sarà avviata la produzione della 500L con una previsione di venderne, nel 2013, circa 160.000.
Zastava. I ricordi automobilistici degli abitanti di Kragujevac, quarta città della Serbia, cominciano con la Zastava (oggi di proprietà Fiat), simbolo dell'industria automobilistica jugoslava e socialista, che pure produceva vetture, derivate dalla 600 prima e dalla 128 poi, ad appena un chilometro dal nuovo corpo di fabbrica destinato alla 500L. Marchionne - secondo quanto riferisce la radiotv serba Rts - ha incontrato a Belgrado, nella fortezza di Kalemegdan, il presidente uscente Boris Tadic che ha sostenuto sin dall'inizio l'investimento. Con l'insediamento della Fiat, la Serbia conferma la sua vocazione di produttore di auto, grazie anche al costo contenuto della mano d'opera e alle facilitazioni concesse dal Governo che, attraverso corposi incentivi, ha di fatto velocizzato la realizzazione di collegamenti infrastrutturali e varato importanti agevolazioni fiscali.
L'arrivo della Fiat. La Casa torinese nel 2009 ha creato Fiat Automobili Serbia in joint-venture con lo Stato serbo, che ne detiene il 33%, impegnandosi, dal canto suo, ad aggiornare la fabbrica di Kragujevac con un investimento complessivo di circa 700 milioni di euro. Per i politici serbi, che hanno definito l'accordo "investimento del secolo", si tratta di una grande vittoria che rilancerà il Paese sugli scenari economici mondiali. L'arrivo della Fiat è stato segnato da tre passaggi: il licenziamento dei lavoratori in esubero della Zastava, ben 15mila, quindi la ricostruzione dell'impianto e infine l'acquisto e l'installazione dei macchinari. La Fiat serba si estende su una superficie di 1,4 milioni di metri quadrati, di cui diverse centinaia di migliaia sotto tetto. Secondo gli accordi "Fijat automobili Srbija" quest'anno occuperà un totale di 2.443 lavoratori e, per ogni nuovo posto di lavoro, il governo sovvenzionerà ognuno di essi con 4.000-10.000 euro, a seconda del livello di istruzione.
"Un nuovo inizio". "Oggi è una giornata particolarmente significativa perché portiamo a termine con successo un progetto che ha richiesto oltre tre anni di intensi preparativi. Ed è al tempo stesso un nuovo inizio per questo impianto', ha detto Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat con al fianco Alfredo Altavilla, Olivier François e dal responsabile della Fiat serba Antonio Cesare Ferrara. Marchionne ha anche confermato che la 500L sarà commercializzata a partire dal prossimo autunno in Europa e Oltreoceano. 'La decisione di investire in Serbia - ha aggiunto Marchionne - è un riconoscimento della capacità e dell'affidabilità di questo Paese. Il nostro progetto è di attrarre in questa zone ulteriori investimenti'. Soddisfatto anche il primo ministro serbo, Mirko Cvetkovic, secondo il quale il progetto farà aumentare l'export della Serbia riducendo così il suo deficit. La 500L era stata presentata in anteprima mondiale al Salone di Ginevra.
Silvio Campione
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